sabato 2 maggio 2020

Domanda delle cento pistole


Interessante notare come due termini dal significato quasi opposto – controinformazione e disinformazione – da un punto di vista strettamente semantico siano pressoché sinonimi. Se l'informazione dà forma a una notizia, disinformazione e controinformazione invece la de-formano; la prima nei fatti riportati e la seconda nella loro versione ufficiale, che si pretende ugualmente fallace. Possiamo immaginarci un'auto che rientri dal collaudo a cui vengano modificate le parti difettose. La revisione controinformata corrisponderebbe dunque alla vera forma, la cosiddetta realtà dei fatti, e quella informata alla sua deformazione tendenziosa, lacunosa, gaglioffa. Abbiamo così un corto circuito logico, per cui l'informazione è sempre deformata, ma nella deformazione pure lumeggia l'ombra originaria della forma, come se il bianco diventasse nero e il nero bianco. Ma a questo punto come chiamarli: ancora bianco e nero, con il rischio di confonderli? Domanda che giro tanto ai complottisti, no vax, megafoni gracchianti da social network, quanto ai cantori del pierangelismo più ortodosso, sempre pronti a intonare il verbo squillante della tecno-scienza. Non sarà che dal vocabolario di entrambi manca un terzo decisivo termine: interpretazione...



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