martedì 19 maggio 2020

Les italiens


Ringrazio sentitamente le decine di persone – ma solo perché Sondrio è una città piccola, a Milano saranno state certamente centinaia, se non migliaia – che ho visto accalcate ai banconi dei bar senza mascherina, i giovani intruppati, i ciclisti, i runner, ugualmente senza alcuna protezione. Davvero oggi è stata una Pasqua laica di risurrezione, agognato ritorno alla normalità. In effetti, a questo modo, raggiungeremo la normalità molto prima del previsto e senza nemmeno bisogno del vaccino, per una volta saranno d'accordo anche i no vax. Altro che Lucano, cosa vuoi di più dalla vita?
Massì, concittadini, amici, gente che ancora si emoziona al gol di Tardelli ai Mondiali del 1982, mi avete convinto. Affare fatto! Ora una bella stretta di mano, dopo averci sputato sopra come si faceva un tempo nelle fiere del bestiame, e non se ne parli più. In fondo Boris Johnson l'aveva detto subito, lui gli inglesi li conosce bene: sono un popolo individualista e insubordinato, mica sono tedeschi o coreani. Effetto gregge, chi c'è c'è e per chi si è perso per strada accenderemo un cero alla Madonnina della sfiga. Ma quando si usano gli aggettivi individualista e insubordinato, non è che ronzano le orecchie a qualcuno?
Sì, siamo noi, les italiens, come venivano chiamati Gigi Rizzi e gli altri playboy nostrani che furoreggiavano sulla Costa Azzurra negli anni sessanta. E dunque facciamo alla maniera dei baby boomer: quando un figlio si ammalava di morbillo, tutti assieme nel lettone che così lo prendono pure gli altri. Tolto il dente, come si dice, tolto il pensiero.
Poco male se qualche altra decina di migliaia di anziani – e con anziani intendo dai quarant'anni in su, e cioè nuovamente noi – ci lasceranno le penne nella prossima imminente ondata virale. Perché come diceva Einstein, non pensare di ottenere risultati diversi comportandoti sempre allo stesso modo. E cioè come quei coglioni che eravamo ai primi di marzo, la partita Atalanta Valencia, le funivie stracolme di ragazzi che non andavano a scuola e allora mandiamoli a sciare, per gli adulti c'erano i bar aperti fino alle diciotto. Il film è lo stesso, cambiano solo i costumi: invece dei piumini adesso è il turno delle Lacoste.
Ma guardiamo al lato positivo, saranno pensioni in meno da pagare, appartamenti che si liberano, eredità con cui acquistare la macchina nuova. E allora dai, incurviamo la schiena sul bancone con i salatini conditi dall'effetto droplet, e poi, per smaltire le calorie di troppo, una bella corsetta tra la folla. Ma intanto avviatevi voi, io devo fare una telefonata, arrivo dopo. Ed è Italia anche questa: armiamoci, e partite.


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