lunedì 11 maggio 2020

Alla fine


Alla fine ho capito che l’isolamento sociale è necessario per sconfiggere l’epidemia, lo ha dichiarato ieri Silvia Romano. Questa affermazione, riportata da quasi tutti i giornali, è falsa. Non l’ha infatti dichiarato ma le è stato fatto dichiarare, tormentandola di domande su ogni aspetto dello scibile umano.
Ora che l’isolamento sociale sia necessario, più che a sconfiggere le epidemie, a contenerle, è noto perlomeno dal 541, quando a Costantinopoli si manifestò la prima ondata di peste nera; l’epidemia in cui perse la vita Pericle pare infatti essere stata causata da un virus diverso, forse ebola o febbre emorragica, e comunque anche in quella circostanza si intuì che era meglio se te ne stavi a casa, non a un convivio con Socrate.
Perché dunque fare una domanda del genere a una ragazza confusa e frastornata da un anno e mezzo di prigionia? Una ragazza che per studi e interessi ignora questioni di stretta pertinenza medico sanitaria, magari anche di cultura generale. Ma di questo non facciamogliene una colpa. Lo Stato ha pagato, bon, è libera e siamo felici tutti.
Adesso però non trasformiamola in un totem (non è importante se da venerare o contro cui scagliare pomodori) o in un megafono per ogni pensiero le passi per la testa. E il megafono siamo sempre noi, sia chiaro, che le mettiamo davanti alla bocca una selva di mini registratori, dopo averne innescato la voce con l'ennesima interrogazione personale; quelle di natura pubblica, ad esempio su chi siano e come spenderanno i soldi del riscatto i rapitori, potrebbero anche interessarmi. Ma non la sua conversione all’Islam, che sarebbe bello fosse restituita al perimetro dei cazzi suoi.
Nei cazzi miei ci sono altri interessi, non voglio sapere più nulla di quel che dice e pensa Silvia Romano oppure Aisha, decida pure di farsi chiamare come più le aggrada, in fondo anche Muhammad Ali prima si chiamava Cassius Clay, un nome che continua ad apparirmi tanto più bello. So solo che Silvia, Aisha, insomma lei, ha fatto un lavoro bellissimo in aiuto ai bambini keniani di un orfanotrofio. E tanto mi basta.



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