I runner possono ora
tornare alla loro attività preferita. Correre. È giusto così, di più:
sacrosanto. Eppure, quando li incrocio, mi accorgo che non è svanita la mia
antipatia nei loro confronti.
Non credo dipenda dai
rischi, obiettivamente maggiori, anche se di poco, di un eventuale contagio. È
proprio il gesto di affrettarsi in uno spazio pubblico a infastidirmi. Come se
mi venisse comunicato: non voglio avere nulla a che fare con te, anzi proprio
non ti vedo, non esisti, sono troppo impegnato a edificare il tempio splendente
del mio corpo.
Sì, mio, mio di me, una
tautologia sgambettante che preclude ogni sovrapposizione umana, sguardo
anticipatorio, a cui magari dare seguito con un buon giorno, bella giornata, dove ha acquistato quelle scarpe, mi piacerebbe regalarne un paio anche a mio figlio, sono comode?
Macché, alla b di buon
giorno sono già alla prossima betulla dei giardinetti, sfilati in un lampo come
Beep Beep sotto il nasone di Willy il Coyote, lasciandoti in dono solo una scia
vaporosa di goccioline di saliva, altrimenti detta effetto droplet. Almeno
quando non venga indossata la mascherina, e cioè, comprensibilmente,
quasi mai. D'altronde correre con la mascherina è come fare sesso con una patata in bocca.
Ma non è
questo il punto, ripeto. E per onestà intellettuale, nella maggior parte dei casi, e a
maggior ragione adesso, anche gli abboccamenti fortuiti finiscono in nulla, e
non solo non portano all’incontro con la donna dei sogni ma nemmeno con un
anziano pensionato, assieme a cui discutere di fronte a un cantiere stradale;
se laùra no inscì, nella malta ce c’è troppa sabbia.
Però se non altro
esiste la possibilità – imbattersi in un moderno Socrate tra corso Como e
piazza Gaia Aulenti, a incrinare le tue certezze con una domanda spiazzante,
dopo non sarai più lo stesso – che con i runner viene invece negata. Al suo
posto una intransitività ansimante, prima ancora che affettiva è civile,
politica, e così potrebbe essere sintetizzata: ognuno fa mondo a sé.
E il mondo per
definizione gira, gira il mondo, gira la terra e se non corri... caschi giù per
terra. Per questo i runner mi sono antipatici.
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