Quando il senso
generale sfugge, ci si affida ai numeri. Tutto è partito dalla Cina, che è un
paese con 1.433.000.000 abitanti. L’Italia ne conta invece 60.500.000.
Arrotondando, la Cina ha dunque quasi 24 volte gli abitanti dell’Italia. I
rispettivi contagi quotidiani sono invece stati 356, se non sbaglio, per
l’Italia, e 125 per la Cina. In proporzione (125:24) è come se in Italia
avessimo avuto 5 contagi. Che però sono invece 356. E anche qui, un po’ di
matematica da scuola media: 356 : 5 = X : 100. Ne
risulta che la situazione italiana è più grave del 7120% – sì, SETTEMILACENTOVENTI – rispetto a quella Cinese, dove le persone non potevano e soprattutto non volevano uscire di casa; temendo naturalmente per la propria salute, ma, direi in misura anche maggiore al contagio e alle sanzioni governative, per rispetto verso la comunità. Una reclusione che sospendevano solo due volte a settimana per fare la spesa, il resto era televisione e partite di Shanghai. Per più di un mese. Sai che vita... Ma ora stanno piano piano
tornando alla normalità, come è giusto che sia dopo che l'epidemia è stata progressivamente soffocata - con queste sole misure, non altro. Qui, invece, ci si lamenta per
i musei chiusi, i bar che non fatturano. Se vogliamo capire la differenza tra
cultura confuciana e fatalismo cattolico, sta tutta in questi numeri. Che
purtroppo non anticipano nulla di buono…
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