giovedì 12 marzo 2020

Ho sbagliato

Ho sbagliato. In una vecchia puntata di Happy Days Fonzie tenta di pronunciare questa frase, ci prova più volte ma senza alcun successo. E sì che è una delle espressioni più semplici in assoluto: soggetto (in italiano implicito), verbo e neppure uno straccio di aggettivo o complemento. Ho sbagliato, I fault. Che ci sarà di tanto difficile?
Eppure a Fonzie proprio non viene: ho sbgl... ho sblt... Niente da fare, la lingua gli si torce in bocca, inciampa nel palato. E così ho l'impressione che sia anche per i nostri governanti, medici, epidemiologi, giornalisti, che in questi giorni ci hanno inondato di informazioni incomplete, se non proprio sbagliate.
Ma io estenderei la difficoltà di riconoscimento a ciascuno di noi, me per primo. Da principio avevo fatto mio il pensiero della virologa italiana Ilaria Capua – è intelligente, graziosa, sicura di sé e molto rassicurante – la quale sostenteva che questa è poco più di una semplice influenza, e perciò in nessun college americano si sognano di mettere la mascherina. Una disposizione "easy going" che implicitamente suggeriva. Benone
 mi sono detto, comportandomi di conseguenza. Se non che, al momento in cui parlava in collegamento dalla Florida, oltreoceano c'erano solo una decina di contagi. Ora è diverso. Perché si sbagliava.
Ma più che continuare ad accusare gli altri degli inevitabili errori (si tratta di un virus che ancora non conosciamo bene, ecco l'unica provvisoria verità) io ripartirei da dove Fonzie ha fallito. Ok, innanzitutto un bel respiro, i revers del giubbotto in pelle sollevati per avere l'aspetto più truce, ma alla fine il suono deve uscire articolato e completo dalla bocca: ho sbagliato, ho sbagliato, ho sbagliato.
Poi arriveranno i vaccini, la cura, la liberazione dall'incubo, forse in un giorno più vicino di quanto ora temiamo. Poi ma non adesso, si vede che non è ancora il momento. In fondo anche prima di ogni Pasqua Cristo deve domandare al Padre: perché mi hai abbandonato, allora mi ero sbagliato a pensare che mi avresti cavato da ogni impiccio?
Sì, perfino Gesù, almeno una volta, si è sbagliato. E così diciamolo forte e chiaro pure noi, magari con l'accento toscano e schietto di Gino Bartali: l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare.



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