mercoledì 1 aprile 2020

Un po' di silenzio, o sugli effetti sociali del contagio


Lite dei miei vicini di casa alle due e sedici di notte. Ennesima lite, sarebbe più giusto dire. E come tutte le altre volte è impossibile riprendere sonno, anche con tappi nelle orecchie e consueta dose di Rivotril. Volume altissimo! Prima di criticare gli americani – "i soliti americani, sono rimasti dei cow boy" – perché stanno facendo incetta di armi in attesa degli effetti sociali del contagio, si dovrebbe pensare a episodi come questo. Li immagino diffusi non solo a Scampia ma anche a Bolzano, Calolzio Corte. Oppure a Sondrio dove mi trovo io. E quanto sarebbe più persuasivo, alle due e diciannove in cui sto scrivendo (non potendo dormire scrivo), bussare alla porta degli stessi vicini in pigiama, ciabatte, mascherina ffp3 e con una 44 Magnum come quella dell'ispettore Callaghan. Per chiedere con la voce più flautata di cui le mie corde vocali sono capaci: Si potrebbe avere un po' di silenzio? Grazie.

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