martedì 21 aprile 2020

Ronde padane


E le ronde padane, mi chiedo. Quei fantocci con una pseudo divisa verde a scimmiottare le SA naziste. La loro principale ragion d'essere era bussare al finestrino dell'auto, una a caso purché parcheggiata dietro a un capannone industriale e con dentro due che fanno del loro meglio: lei per raggranellare qualche euro, e lui per offrire un fugace incanto a una sera che l'avrebbe altrimenti visto di fronte a Paperissima, ridendo al ruzzolare di un ciccione dalla motoslitta.
Ok, se preferite chiamateli pure cliente e prostituta. E dopo aver controllato, non si capisce bene a quale titolo e con quale autorità, il permesso di soggiorno alla ragazza, il più anziano della ronda guardava l'uomo dritto negli occhi; anche perché, se avesse abbassato lo sguardo, avrebbe incrociato nei pantaloni ancora semi calati: "Alla sua età, mi dia retta, torni a casa da sua moglie. E mi raccomando, non si faccia più trovare qui."
"Mi scusi" rispondeva l'altro con un filo di voce, "sono caduto in tentazione..." Intanto cercava a tentoni il buchino in cui infilare l'ardiglione della cintura, porca miseria, dove è finito, mentre la ragazza si riallacciava con noncuranza il reggiseno.
Il terzo membro delle camicie verdi, in genere si trattava di una donna che fino a quel momento era stata zitta e in disparte, sigillava il tutto con un secco: "Si vergogni!" A cui nel visualizzare la scena si deve accompagnare l'indice puntato nella direzione del poveraccio preso in castagna, prima di girare le spalle e andare alla ricerca di nuovi atti impuri.
Comicità involontaria, insomma. Ma anche desolazione, abuso di potere, velleità, erotismo surrogato, arte di arrangiarsi, ombra del sogno occidentale, sfiga che passassero di lì proprio in quel momento. Era tante cose assieme, come la vita che non si presta ai tentativi di semplificazione, altrimenti chiamati cattiva letteratura.
Ma ora le ronde padane sono chiuse in casa a fare lavoretti di bricolage, hanno rispolverato il traforo in soffitta; le prostitute in casa a vedere film d'amore in russo, albanese, rumeno; in casa anche i clienti accanto alle mogli da cui non possono più sfuggire, l'amore coniugale alla fine trionfa sempre, e in tivù c'è sempre un ciccione che inciampa senza più riuscire a distinguere la propria risata da quelle registrate. Tutti in casa.
Per salvarci la vita, si dice giustamente. Il prezzo è la sua rinuncia, certo provvisoria, per tornare alla complessità, alla buona letteratura, come alchimisti dobbiamo sperimentarne il lato opposto, rendere una linea piana il sismografo dei giorni, almeno fino a quando il virus non ne sia più una bizzosa intemperanza. Non avrei mai immaginato che si potessero rimpiangere le ronde padane...



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