venerdì 17 aprile 2020
Mamme no vax
Nei giorni scorsi ho
scritto che l'unico effetto positivo dell'epidemia è la scomparsa
dall'orizzonte pubblico dei no vax. Mi sbagliavo. Ho appena letto di alcune
prese di posizione delle cosiddette mamme
no vax – termine meraviglioso, da titolarci un film o un romanzo – che già
si preparano all'evento "funesto" di un vaccino con forme ipotetiche di disobbedienza civile, essendo del tutto ipotetico anche il vaccino. Il
loro pensiero è a un tempo folle e geniale, e potrebbe così essere sunteggiato:
dal momento che l'influenza stagionale causa nel mondo diverse centinaia di
migliaia di morti, spesso perfino nell'ordine di milioni (il calcolo è presto
fatto: in media l'uno per cento degli influenzati muore per cause connesse
alla malattia, e viene, sempre in media, contagiato ogni anno il 30% dei sette miliardi e
mezzo degli abitanti del pianeta), a questo punto perché non morire anche di
Covid-19? È una questione di democrazia, sembrano suggerirci le madri no vax. Dunque
non cercare di evitare i morti per l'influenza – ad esempio vaccinandosi
di più, non sia mai detto! – e invece fare pari e patta con le morti da polmonite virale. È il principio del mal comune mezzo gaudio. Se ti rompi una
gamba spezzala anche al tuo amico, e vedrai che poi stai meglio. Quando facevo
le scuole elementari, in simili casi, si utilizzava un'espressione che più
politicamente scorretta non si può: "bravo, hai vinto il mongolino
d'oro!" Davvero orrenda espressione per tempi diversamente
orrendi. Questi.
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