domenica 12 agosto 2018

Un uomo tranquillo, o sulla formazione reattiva e la nuova moda dell'estate



Su di me, le donne che ostentano la certezza del loro potere seduttivo con malizia felina, civettuolo interloquire e maialesca postura – in pratica, un intero zoo al loro servizio – hanno l'effetto di spegnere all'istante ogni scintilla di desiderio, come un fiammifero che confonda la paglia con il temporale. La stessa sensazione, solo mutata di livello, provo nei confronti delle commesse quando si sforzano di vendermi qualcosa: "Le sta benissimo la camicia, si guardi allo specchio. Cosa le dicevo? I fiorellini, poi, sono la moda dell'estate e su di lei vestono divinamente" (se mi dimentico di tagliare la barba, ormai completamente bianca, le commesse si rivolgono a me come si conviene a una persona della mia età, viceversa mi danno del tu). "E' un'uomo fortunato: è l'ultima rimasta e le casca a pennello, è proprio la sua taglia!"
Allora e immediatamente e per dispetto, tiè, io la camicia non la prendo più, anche se magari mi piaceva molto; in vetrina, sul manichino decollato, faceva proprio un figurone! E poi i fiorellini sono la moda dell'estate...
Credo che la mia particolare forma mentis, da cui discendono comportamenti un po' infantili, si chiami formazione reattiva, ed è quello stesso impulso che mi spinge a frequentare i night club di provincia; quei luoghi, vagamente archeologici, dove alle pareti tappezzate di un bel rosso pompeiano campeggiano foto autografe di Umberto Smaila con le ragazze Cin Cin, e la legge del 2003 sul fumo sembra non essere ancora entrata in vigore. Io ho smesso di fumare da oltre vent'anni, ma ci vado, sempre più di frequente, per bere una birra oppure un gin tonic di pessima qualità; con ciò realizzando anche una controdisposizione ai precetti del mio psichiatra, il quale mi impone di non mescolare alcol e antidepressivi (e anche qualche sbuffo di fumo passivo non guasta, vah).
Non c'è infatti come essere assediati da decine di donne – perlopiù slave e rumene, perlopiù giovanissime e carine e sfrontate – per sperimentare una totale, placida indifferenza al genere femminile, che immagino coincida con lo stato di atarassia auspicato da stoici ed epicurei, e che con Marco Aurelio si convertì nella tranquillitas latina.
Devo dunque ringraziare le donne, certe donne almeno, sature di profumi mediamente orrendi e abili in moine da film di Giuliano Carnimeo, con cui risvegliano la letargia di maschi adulti e occidentali, specie dalla cintola in giù, ringraziarle per essere diventato un uomo finalmente tranquillo. Cosa che, con le benzodiazepine, non mi era mai riuscita. E nemmeno con le camicie a fiori, che per chi non lo sapesse sono la moda dell'estate.

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