sabato 4 agosto 2018

Pensierino sottovoce, o sulla società dell'irrilevanza


Pensierino sottovoce. Su Facebook io sono in contatto con poco più di quattrocento persone, che iperbolicamente vengono chiamati "amici". Vengo però letto, e commentato, dai soliti dieci o quindici, che colgo l'occasione per ringraziare. Se penso alle persone che conosco anche solo per avergli parlato un paio di volte nella cosiddetta vita vera, arriviamo a un numero simile: quattro o cinquecento; per quanto quelli con cui mi intrattengo, perlopiù al bar Piero e perlopiù parlando di donne, o come si dice qui nell'ipermercata terra delle villette geometrili, di figa, da non confondere con il meridionale fica, non sono nuovamente più di dieci o quindici. La famosa società della comunicazione, dello stay in touch, mi sembra così un po' una presa per il culo, e il termine giusto è forse società dell'irrilevanza. L'unica differenza è che, al bar Piero, la mia irrilevanza viene consolata da un vinello fresco e paglierino prodotto da uve di Chardonnay coltivate sulle terrazze della Val di Noto, restituendo al palato uno spiccato gusto di pera. Mentre, sul web, da uno smagrito mazzetto di pollici blu in perenne e osceno stato di erezione, come un uomo in andropausa dopo una doppia razione di Viagra.

Nessun commento:

Posta un commento