lunedì 20 agosto 2018

Non capisco perché tutti quanti continuano a chiamarmi insistentemente caro, gioia, capo…


Il mio meccanico, che ai tempi delle medie picchiava tutti, una volta è anche venuto a scuola con l'Alfetta del padre e un'altra ancora con la pistola, e c'è chi giura fosse carica, il mio meccanico, dicevo, invece di finire in prigione ora mi chiama caro, uè caro, quando arrivo con l'auto borbottante in officina, purtroppo non è un'Alfetta. E son comunque soddisfazioni! 
 La mia vicina, che ai tempi delle medie invece non picchiava nessuno, era una ragazza dolce e sorridente che giocava a elastico con le amiche e aveva milioni di capelli ricci in testa, e beata lei che li ha ancora tutti, adesso mi chiama gioia, ciao gioia, lo dice ogni volta che ci incrociamo con i sacchetti dell'Auchan sul portone d’ingresso o in ascensore, su cui deposita un profumo buonissimo che permane per ore. Dimenticavo, era la più bella della scuola. E son soddisfazioni anche quelle!  
 Il senegalese che sta nel parcheggio rovente, d'estate, e poi gelido d’inverno ma sempre davanti l'Auchan, e chi lo sa cosa facesse alle scuole medie e se le ha fatte, ogni volta che mi vede mi mostra un accendino, prendi accendino, non fumi? allora braccialetto, questo porta a te fortuna, ma prima mi chiama capo, ehi capo, e non sono soddisfazioni. Direi anzi giramento di coglioni, che non son capo di un bel niente! 
 Non capisco in ogni caso perché tutti quanti continuano a chiamarmi insistentemente caro, gioia, capo… ma mai nessuno che mi chiami Guido. 


Nessun commento:

Posta un commento