e non dico lo affermino e nemmeno lo pensino tutte, sia chiaro – è che le
donne straniere, specialmente quelle che provengono dai paesi dell'est
europeo, Ucraina, Russia, Romania, siano più spregiudicate e disinvolte sessualmente.
In realtà esprimono il concetto con un solo sibilato termine: troie.
Ora l'argomento è tanto rozzo e volgare che potrebbe essere liquidato con
un'alzata di spalle. Eppure, come in molti luoghi comuni, è possibile che si
annidi il principio di una verità sommersa, che andrebbe però ripescata e pulita da ogni sedimentazione spuria, quindi disinfettata dalle scorie del pregiudizio. Credo insomma anche io che tra donne italiane e
donne dell'est, andando un po' per le spicce, esistano delle differenze
profonde, ma più che in relazione al sesso mi sembra di scorgerle nel rapporto
con la famiglia, che nel nostro Paese gode dello stesso culto riservato a Milano al panettone, senza però limitazioni alla sola crapula natalizia. Un panettone senza data di scadenza, ecco.
La famiglia, dunque. Che non è un'istituzione ovunque estesa e inclusiva come in Italia,
questo si sa anche senza aver mai aperto un libro di antropologia, basta andare
a cinema. Oppure staccare un biglietto di quell'altro film che si chiama vita,
e il suo sipario dogana. Ed è così che appena si solleva la sbarra bianca e
rossa, ora non ce n’è manco più bisogno, è sufficiente rallentare e magari fare
un timido cenno di saluto alla guardia di confine, possiamo immediatamente sperimentare la
differenza, soprattutto nel diverso rapporto con i figli, altrove percepiti
quali figli del mondo e non solo di un uomo e di una donna. Tutto ciò è giusto,
sbagliato…?
Onestamente non lo so, e mi sembra una domanda mal posta. Quando la domanda
giusta sarebbe forse: il diverso atteggiamento verso la famiglia delle donne
straniere, e in verità dei popoli stranieri tutti, cambia qualcosa nei rapporti
tra uomo e donna? E la risposta secondo me è: sì, certo. Cambia tutto.
Il famoso principio enunciato da Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina – come sopra così sotto – comporta infatti una
ricaduta delle relazioni familiari che si manifesta a ogni livello del suo asse, e quella
tra un uomo e una donna è la relazione prima, o come ripetono in ambienti
cattolici è la pietra angolare su cui viene edificata la famiglia.
Posto allora che il capitale emotivo sia sempre lo stesso, una minor distribuzione delle ipoteche affettive (genitori, figli, nonni, zii, cugini, nipoti) porta a concentrare le attese quanto le attenzioni delle donne su un uomo solo, o come vorrebbero i più cinici su un uomo alla volta, secondo il metodo anglosassone del try and fail; della serie dagli e dagli, e prima o poi quello giusto salterà fuori. Una dinamica comune non solo all'economia ma anche al gioco d'azzardo: se hai dieci fiches puoi puntarle tutte sullo stesso numero, o se preferisci su dieci numeri diversi. In quest'ultimo caso le probabilità di vincita decuplicano, ma si riduce della stessa proporzione anche l'eventuale premio.
Posto allora che il capitale emotivo sia sempre lo stesso, una minor distribuzione delle ipoteche affettive (genitori, figli, nonni, zii, cugini, nipoti) porta a concentrare le attese quanto le attenzioni delle donne su un uomo solo, o come vorrebbero i più cinici su un uomo alla volta, secondo il metodo anglosassone del try and fail; della serie dagli e dagli, e prima o poi quello giusto salterà fuori. Una dinamica comune non solo all'economia ma anche al gioco d'azzardo: se hai dieci fiches puoi puntarle tutte sullo stesso numero, o se preferisci su dieci numeri diversi. In quest'ultimo caso le probabilità di vincita decuplicano, ma si riduce della stessa proporzione anche l'eventuale premio.
Le donne straniere, al modo delle eroine dei romanzi
ottocenteschi, continuano ad accatastare il loro gruzzolo su una singola e
minuta porzione del tavolo verde, o la va o la spacca, e non stiamo a indagare
le ragioni per cui lo fanno – convenienza, romanticismo... Ma siamo poi sicuri
che i due piani si escludano a vicenda? In ogni caso, se sta bene a loro deve
starlo anche a noi. Non però alle italiane, che diversificano invece gli
investimenti dentro il fondo comune familiare, con una particolare e rilevante
quota destinata ai figli. E fanno benissimo pure loro, intendiamoci, il
portafogli sentimentale è quanto di più discrezionale esista, oltre al fatto
che non è ancora stata trovata una formula con cui sbancare i casinò.
Le donne italiane non devono però stupirsi se i connazionali poi
preferiscono le straniere, già che anche l'atteggiamento maschile riflette una posizione
economica, ossia di massimizzazione dei profitti in relazione al rischio e allo sforzo. Ed è
meglio una donna, dico, per cui tu sia l'intero tesoro racchiuso nel forziere,
o una che ti consideri solo una delle tante monetine nel salvadanaio? In fondo,
l'amore era e rimane una roulette… (russa?)
Nessun commento:
Posta un commento