venerdì 24 agosto 2018

L'amore è una roulette. Ma russa o italiana?

Uno degli argomenti più odiosi che sento circolare tra le donne italiane –
e non dico lo affermino e nemmeno lo pensino tutte, sia chiaro – è che le donne straniere, specialmente quelle che provengono dai paesi dell'est europeo, Ucraina, Russia, Romania, siano più spregiudicate e disinvolte sessualmente. In realtà esprimono il concetto con un solo sibilato termine: troie.
 Ora l'argomento è tanto rozzo e volgare che potrebbe essere liquidato con un'alzata di spalle. Eppure, come in molti luoghi comuni, è possibile che si annidi il principio di una verità sommersa, che andrebbe però ripescata e pulita da ogni sedimentazione spuria, quindi disinfettata dalle scorie del pregiudizio. Credo insomma anche io che tra donne italiane e donne dell'est, andando un po' per le spicce, esistano delle differenze profonde, ma più che in relazione al sesso mi sembra di scorgerle nel rapporto con la famiglia, che nel nostro Paese gode dello stesso culto riservato a Milano al panettone, senza però limitazioni alla sola crapula natalizia. Un panettone senza data di scadenza, ecco.
 La famiglia, dunque. Che non è un'istituzione ovunque estesa e inclusiva come in Italia, questo si sa anche senza aver mai aperto un libro di antropologia, basta andare a cinema. Oppure staccare un biglietto di quell'altro film che si chiama vita, e il suo sipario dogana. Ed è così che appena si solleva la sbarra bianca e rossa, ora non ce n’è manco più bisogno, è sufficiente rallentare e magari fare un timido cenno di saluto alla guardia di confine, possiamo immediatamente sperimentare la differenza, soprattutto nel diverso rapporto con i figli, altrove percepiti quali figli del mondo e non solo di un uomo e di una donna. Tutto ciò è giusto, sbagliato…?
 Onestamente non lo so, e mi sembra una domanda mal posta. Quando la domanda giusta sarebbe forse: il diverso atteggiamento verso la famiglia delle donne straniere, e in verità dei popoli stranieri tutti, cambia qualcosa nei rapporti tra uomo e donna? E la risposta secondo me è: sì, certo. Cambia tutto.
Il famoso principio enunciato da Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina – come sopra così sotto – comporta infatti una ricaduta delle relazioni familiari che si manifesta a ogni livello del suo asse, e quella tra un uomo e una donna è la relazione prima, o come ripetono in ambienti cattolici è la pietra angolare su cui viene edificata la famiglia.
Posto allora che il capitale emotivo sia sempre lo stesso, una minor distribuzione delle ipoteche affettive (genitori, figli, nonni, zii, cugini, nipoti) porta a concentrare le attese quanto le attenzioni delle donne su un uomo solo, o come vorrebbero i più cinici su un uomo alla volta, secondo il metodo anglosassone del try and fail; della serie dagli e dagli, e prima o poi quello giusto salterà fuori. Una dinamica comune non solo all'economia ma anche al gioco d'azzardo: se hai dieci fiches puoi puntarle tutte sullo stesso numero, o se preferisci su dieci numeri diversi. In quest'ultimo caso le probabilità di vincita decuplicano, ma si riduce della stessa proporzione anche l'eventuale premio.
 Le donne straniere, al modo delle eroine dei romanzi ottocenteschi, continuano ad accatastare il loro gruzzolo su una singola e minuta porzione del tavolo verde, o la va o la spacca, e non stiamo a indagare le ragioni per cui lo fanno – convenienza, romanticismo... Ma siamo poi sicuri che i due piani si escludano a vicenda? In ogni caso, se sta bene a loro deve starlo anche a noi. Non però alle italiane, che diversificano invece gli investimenti dentro il fondo comune familiare, con una particolare e rilevante quota destinata ai figli. E fanno benissimo pure loro, intendiamoci, il portafogli sentimentale è quanto di più discrezionale esista, oltre al fatto che non è ancora stata trovata una formula con cui sbancare i casinò. 
 Le donne italiane non devono però stupirsi se i connazionali poi preferiscono le straniere, già che anche l'atteggiamento maschile riflette una posizione economica, ossia di massimizzazione dei profitti in relazione al rischio e allo sforzo. Ed è meglio una donna, dico, per cui tu sia l'intero tesoro racchiuso nel forziere, o una che ti consideri solo una delle tante monetine nel salvadanaio? In fondo, l'amore era e rimane una roulette… (russa?) 

Nessun commento:

Posta un commento