domenica 18 aprile 2021

Diabolik

 


Uno somigliava a un gattaccio di strada appena uscito da un bidone: magro, il pelo arruffato, sporco, con un muso aguzzo pieno delle cicatrici guadagnate nelle lotte per l'accoppiamento, in cui a prevalere erano micioni ben più adatti a tramandare i loro geni. Lo chiamavano Diabolik e di lavoro svaligiava appartamenti.

Se negli appartamenti che svaligiava non trovava soldi o gioielli – cioè quasi sempre, tocca purtroppo aggiungere –, Diabolik apriva il frigorifero e vedeva cosa ci stava negli scomparti. Nel caso il contenuto fosse di suo gusto (ma era di bocca buona), iniziava a mangiare e soprattutto a bere, come nella sequenza di un celebre film del 1958.

Dopo aver mangiato e, soprattutto, bevuto, non di rado si addormentava sul sofà dove lo trovavano i proprietari al rientro, acciambellato alla maniera di quel gattaccio di strada che pareva; numerose le lattine di birra vuote sparse sul tappeto, come pezzi di una partita a scacchi sempre sul punto di ricevere scacco matto.

Quando lo svegliavano, il più delle volte accompagnati dalla polizia, rispondeva sfregandosi gli occhi cisposi: “E voi chi  cazzo siete?!”, girandosi poi dall’altra parte e riprendendo a dormire.

Questo nel celebre film del 1958 però non viene mostrato. Altrimenti, invece de I soliti ignoti, si sarebbe intitolato Diabolik.

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