venerdì 9 aprile 2021

Verdetto

 


Mi ha suscitato un sorriso ma anche molta tristezza, lo spot pubblicitario con la bambina che insegna ai coetanei le buone maniere: "Prima dovete chiedere per piacere, e poi, ricordatevi, sempre dire grazie!" Un sorriso perché le buone maniere sono una cosa importante, e il fatto che della bontà rappresentino in fondo solo l'involucro, la maniera appunto, non ne sminuisce il valore: anche la sposa non coincide col suo abito bianco, e però dopo averlo indossato quanto diventa più bella!

Ma è subentrata in seguito la tristezza, perché, ho pensato, una comunità umana che ha bisogno di promuovere le buone maniere pubblicamente, denuncia l'implosione di quel sistema testimoniale che si chiama famiglia, dove le buone maniere venivano apprese in uno scambio privato di parole e soprattutto esempi, per continuità generazionale. Mentre questi bambini che in tivù si insegnano le buone maniere uno all'altro, ci restituiscono tra le righe un verdetto senza appello: voi genitori moderni, progressisti, che giocate a calcetto e fate corsi di pilates e saltate ai concerti insieme a noi, a culetti sodi magari ve la cavate ancora, ma come genitori non valete un cazzo.

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