Uno era stato fotografato con un serpente
velenoso in pugno, stava in piedi al centro di uno spiazzo in terra battuta rossiccia, sullo sfondo alberi radi poco riconoscibili, di un verde pallido, simile a quello delle Polaroid. Attorno un gruppo di uomini dall’aspetto ispanico, ridevano tutti e, in particolare, uno piccolo piccolo sulla destra, indossava un ampio cappello di paglia e teneva un badile
sollevato. Il serpente era già morto ti confidava quando era sobrio, l’aveva
ucciso l’uomo ispanico piccolo piccolo con il grande cappello di paglia, gli
aveva fracassato il capo con una badilata, anzi tre o quattro, i serpenti sono
duri a morire. Poi avevano scattato la foto in cui era stato concesso al gringo – lo chiamavano così anche se era italiano – il privilegio di esibire l'esanime trofeo, che però tornava vivo se ti
raccontava la storia dopo aver bevuto un goccetto; l'ho ucciso IO a mani nude, IO non ho paura di niente
aggiungeva, IO di qui, IO di
Nessun commento:
Posta un commento