martedì 8 giugno 2021

L'orrore quotidiano


La stupidità è un fantasma ubiquo e trasversale, lo ricordavano Fruttero e Lucentini in un aureo libretto sulla prevalenza del cretino, si intitolava proprio così. Già dal titolo si ricava che, cretini, si trovano a tutte le latitudini del sapere, anche (se non soprattutto) nei cattedratici. Questo non dovrebbe però indurci a credere che le persone cosiddette semplici siano migliori. Ma cosa significa, in campo umano, nei talk show, una parola che viene continuamente tirata in ballo, sia in forma di aggettivo che di sostantivo brandito come un randello: semplice, semplicità?

Semplificando il semplice, potremmo vedere la semplicità come congruenza al proprio ambiente, tanto fisico quanto storico e sociale. La semplicità produce dunque ottime persone in epoche virtuose. Socrate era la semplice espressione di un tempo complessissimo, e il daimon da cui diceva essere guidato rappresentava la sua speciale intelligenza, frutto di una resa alla sensazione (più che al concetto) da seguire per portarla alle sue logiche conseguenze.

Ma in un'epoca degradata come la nostra, i semplici, i congruenti, diventano purtroppo anche i peggiori. E ancora una volta basta sbirciare dentro un social network per farsi un'idea. Una persona semplice non scrive più la mia mucca ha partorito un vitellino questa notte e io sono felice, ma ehi, raga, qualcuno sa consigliarmi un buon tatuatore, voglio farmi lo stesso tatuaggio di Fedez.

Magari la prima voce che ci giunge da un'ideale cascina primo novecentesca, come quella messa in scena da Ermanno Olmi ne L'albero degli zoccoli, non era più intelligente della seconda. Ma la sua sintonia al trascorrere lento delle stagioni, le nascite, le morti, il latte appena munto da spartirsi con il vitellino, aggiungeva bellezza a un mondo già incantato, che col suo ignaro protendersi sulle cose si consegnava agli orrori della prima guerra mondiale. Mentre la seconda voce è già parte dell'orrore, un orrore che, come scriveva Ingeborg Bachmann, non deve neppure essere dichiarato, ma proseguito su Facebook. Un orrore quotidiano a cui con queste parole sto contribuendo.

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