Questa notte ho fatto una scoperta. Contrariamente a quanto pensava Freud, ecco la mia scoperta, l'inconscio non mira solo al soddisfacimento di una pulsione sessuale più o meno occulta, ma è anche politico. Lo ricavo da un sogno, che mi sembra la miglior risposta alla rimostranze vaticane sul Ddl Zan.
Sono a Roma, vago tra chiostri e chiese di dimensioni enormi, cupole
sontuose, mi accompagna un conoscente omosessuale. Traversando uno di questi
luoghi ci imbattiamo in due preti, le gambe sono immerse in una vasca
dall'acqua tiepida, i lembi inferiori dell'abito talare galleggiano neri in
superficie, la sensazione fradicia di un naufragio. Si tratta forse di terme o
qualcosa di simile.
I due preti ci invitano a fare lo stesso, ma io indugio all'orlo di marmo stondato
della vasca mentre vedo il mio amico omosessuale, chiamiamolo Giovanni,
sedersi accanto ai preti con cui inizia a conversare, ha arrotolato i pantaloni
come fanno i ciclisti quando montano su una bicicletta senza carter.
Ci sono molte piaghe in questo mondo dice uno dei due preti, e conclude la
frase con un sospiro.
Con un testone un po' spelacchiato Giovanni annuisce, sì sì, molte piaghe.
Il consumismo dice l'altro prete.
Il consumismo, come no, ripete Giovanni.
L'arrivismo, di nuovo il primo prete. L'arrivismo fa eco Giovanni.
- Il comunismo.
- Il comunismo.
- L'egoismo.
- L'egoismo.
- L'indifferenza.
- L'indifferenza.
- L'omosessualità.
- ...
L'omosessualità ripetono i due religiosi all'unisono, fissando Giovanni in
attesa che dalla sua bocca esca il medesimo stigma. L'omosessualità...
Ed ecco, dopo un lungo silenzio, gli occhietti furbi che lampeggiano nella
penombra del locale, Giovanni finalmente parla. E dice: I preti.
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