domenica 29 novembre 2020

Chinotto

 


Da qualche tempo, il chinotto è diventato un argomento politico dirimente. Intervistati in un salotto televisivo, uno a caso, tanto si assomigliano tutti come i Puffi (c’è Puffazio, Puffettagruber, Puffloris etc.) i politici di sinistra non è raro che si lascino andare alla seguente confidenza: "Guardi... " pausa gongolante e ammiccamento all'intervistatore, "alla Coca-Cola io preferisco il chinotto."

Immagino si riferiscano al Chinotto San Pellegrino, anche se la marca non è specificata – come se poi qualcuno si precipitasse al supermarket ad acquistare quella marca lì, dicendo alla commessa mi dia il chinotto di Renzi –, e nemmeno in quale punto dell'arco parlamentare si collochi il Tamarindo Erba e la Cedrata Tassoni.

In ogni caso, inizio a sospettare che sia questo il motivo per cui, da altrettanto tempo, ho smesso di votare per i partiti di sinistra; ossia di votare tout court, già che quelli di destra non li prendo proprio in considerazione. Tra una destra alla Coca-Cola, un populismo allo spritz e una sinistra al chinotto, anche no. Grazie.

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