lunedì 19 ottobre 2020

Apprendisti stregoni


Continuano a girare sul web immaginette comparative, in cui viene affiancata la situazione attuale della pandemia (numero dei contagi quotidiani, terapie intensive, morti etc.) a quella di marzo. Da qui risulta, o, meglio, risulterebbe, che a pari numero di tamponi positivi gli effetti si sono ridotti, quasi acquietati come ipotizzava Zangrillo (“il virus è clinicamente morto”).

Il commento sui social è a volte esplicito e strillato, ma anche quando viene sottaciuto, consegnandolo a lettore quale ironico sotto testo, è abbastanza chiaro. Potremmo tradurlo a questo modo: a chi vogliono darla a bere: le Cassandre, i catastrofisti?! Quando i numeri dicono chiaramente che il virus si è rabbonito, come certi leoni al circo rintronati di sedativi.

Peccato che i numeri andrebbero saputi leggere, e, quando non si ha confidenza con la statistica, si potrebbe provare con le metafore. Ora è abbastanza evidente che la situazione sia meno drammatica che a marzo, nessuno lo contesta. Ma non perché il nostro leone sia diventato un timido gattino.

Prendete infatti un secchiello e poi intingetelo per dieci volte nel mare, come facevano le scope di Topolino, apprendista stregone nel film di animazione Fantasia, capolavoro di Walt Disney del 1946. Poi immaginate che le scope, dopo ciascun carico, riversino il contenuto in una tinozza; mettiamo cinque litri a secchiello, totale cinquanta litri.

Ecco, quelli erano i tamponi positivi a marzo: pochi litri solamente, quando sotto c'era il mare. 

Facciamo ora lo stesso con una piscina, attingiamo dalle sue acque calme e azzurrine. Sempre dieci secchielli, scope, tinozza... Come si può intuire, il contenuto dei travasi è il medesimo. Cinquanta litri. E questa è la situazione attuale: il numero dei tamponi positivi non cambia, ma la base di partenza è infinitamente diversa. Più contenuta, sì.

E ora un piccolo sforzo ancora d'immaginazione, nei film di Walt Disney è possibile: che le piscine possano trasformarsi in mare, almeno se non facciamo nulla per arginarne la crescita; è quanto accade al povero Topolino quando le scope prendono il sopravvento, rifiutando di obbedire ai suoi maldestri imperativi magici.

Il mare, di nuovo il mare dunque. E con il mare un incremento delle terapie intensive, delle morti per asfissia polmonare, scenari tremendi che non avremmo più voluto vedere. Un’evoluzione logica, quasi meccanica (se non contrastata seriamente, e non è il caso del recente DPCM), e che le persone intente a pubblicare i loro sciocchi schemini comparativi, tra cui anche qualche presunto luminare della materia, contribuiscono a realizzare.

D'altronde, l'intelligenza, come Don Abbondio il coraggio, uno mica può darsela da sola. Apprendisti stregoni che vanno avanti a colpi di pensiero magico, in attesa che la piscina torni a essere mare.


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