domenica 13 gennaio 2019

Baricco, o su come lanciare la mano e nascondere il sasso


Uno degli indicatori che io utilizzo per capire quando girare al largo da qualcuno, è sentirgli pronunciare la frase: Baricco, mmm…
Sui social network, la stessa frase, prende la forma di ammiccamenti tra squisiti consimili, in cui Alessadro Baricco è considerato il Grande Male. Ti sta sul cazzo Baricco? Bene, anche a me, possiamo iniziare a parlare. E’ questo il sotto testo di molti post che leggo su Facebook.
Ora io credo di essere la persona meno adatta a far la difesa d’ufficio di Baricco. Non che non mi piaccia – alcuni saggi, in particolare, sono molto acuti e ben scritti – ma leggendolo è come se ascoltassi l’eco delle sue parole, la medesima sensazione che provo in certe telefonate in viva voce. Baricco parla e si parla al tempo stesso, e la cosa, il più delle volte, a me disturba e allontana. Ma non è questo il punto.
Il punto, come anticipavo, è il pregiudizio culturale, e Baricco ha questa formidabile capacità di intercettare le più variabili forme di snobismo, che mi infastidiscono più dell’eco di Baricco in vivavoce. 
Oggi Baricco l’ha però davvero fatta grossa. Ho letto sul web che venerdì ha pubblicato un lungo articolo su la Repubblica, quasi un piccolo pamphlet sui temi che gli sono cari, e che negli anni ha approfondito con rigore affabulatorio – modernità tecnica e ripercussioni sul paesaggio umano, in soldoni.
Ho così cercato questo testo sul web, finché sono finito sulla pagina Facebook dello stesso Baricco. Ed eccolo l’articolo, proprio lui. Bene, bel colpo, leggiamolo!
Ma dopo le prime righe si fermava e veniva detto: se vuoi continuare nella lettura di Baricco (si riferiva a sé in terza persona) devi essere abbonato. Abbonato a che? A la Repubblica, naturalmente.
Ma che cazzo di sistema è questo, che uso del mezzo è?
Posso anche comprendere che il profilo Facebook di Baricco sia gestito da altri, ma non che faccia lo spoiler di un contenuto a pagamento. E' come, ecco, se tu non lanciassi il sasso e nascondessi la mano, ma il contrario. Vuoi il sasso? Metti i soldi sulla mano e te lo do. Che è un'infrazione macroscopica e pacchiana al galateo dei social network.
Piuttosto non pubblicarle le prime parole del tuo articolo, se ci sono problemi di copyright. Oppure te ne freghi e lo condividi ugualmente. Ma per intero. Così non vale, stai utilizzando il web per fare marketing al gruppo editoriale GEDI. Sposi quell’orizzonte di senso. Tradisci la Rete, il gioco, “the Game”. Il vangelo insomma della modernità più curiosa e avanzata e anche boccalona, di cui ti fai profeta da qualche anno.
Perché alla fine quell’articolo l’ho trovato e anche letto. E’ un buon testo. Ed è per questa ragione che il suo atteggiamento mi infastidisce ancor di più: o dentro o fuori, Baricco. Non puoi pensare di fare l’arbitro e il giocatore allo stesso tempo. E in più anche incassare le royalty sull’ingresso allo stadio…

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