domenica 9 luglio 2023

Venti estati utili

Oggi non funziona il condizionatore. Oltretutto è domenica, trentacinque gradi all’ombra, lo assicura 3BMeteo. La cosa più drammatica che potesse accadermi, penso. E il condizionatore l'oggetto più utile mai inventato.

Quel termine, utile… Mi distoglie per un attimo dalla sudorazione. La concretezza del fare, associata alla calura estiva, appare quasi un ossimoro. Non la gratuità di gesti sospesi nella canicola del meriggio – scartare un ghiacciolo, sdraiarsi sul divano, posare gli occhiali –, ma un preciso tornaconto.

Dove e quando l'ho già sentito?

No, non si tratta di Eliot, lui dentro le pagine del calendario sapeva cogliere l'intenzione psichica. Utilizza un aggettivo umanizzante come crudele; lo è per il grande poeta aprile, il più crudele di tutti i mesi, genera lillà dalla terra morta, mescola memoria e desiderio, desta radici sopite con pioggia di primavera.

Mica male, ma inutile. Che cosa te ne fai di una stagione così, tanto più se i pollini ti fanno starnutire? Il fiore deve attendere ancora un altro po' prima di farsi ciliegia.

Ci si avvicina Flaiano, e però con troppo slancio; per una volta, il suo proverbiale disincanto viene convertito nella disposizione acritica del tifoso:

Non c’è che una stagione: l’estate.

Tanto bella che le altre

le girano attorno.

L’autunno la ricorda,

l’inverno la invoca,

la primavera la invidia

e tenta puerilmente di guastarla.

Bruno Martino invece l'estate la odia. Troppo calda come i baci che ho perduto –, piena di amore che è passato, che il cuore mio vorrebbe cancellar... No, siamo decisamente fuori strada.

La memoria comincia a dischiudersi, della città sepolta emerge un comignolo. Si parla di venti estati utili, a cosa non mi è ancora chiaro, venti estati come ovuli femminili che vanno consumandosi nell’oscurità del ventre, un giorno ti svegli e sei in menopausa.

Faccio una ricerca su Google e trovo l'intera frase e il suo autore. Sono parole di una nitidezza spietata, esattezza struggente. O forse, più umilmente, sono anch'esse utili. Andrebbero meditate a lungo. Se non fosse che vengono comprese solo quando la lama dell'aratro comincia ad arrugginire.

Ma lasciamo la parola a Enrico Vanzina. È lui, il regista di Vacanze di Natale e Sapore di mare, l’inventore dei cinepanettoni, il genio che esce dalla lampada. Per ammonirci:

La vita sono venti estati utili, è triste ma è così. Dai quattordici ai trentaquattro anni succede tutto: conosci quella che amerai, quella che ti lascerà, conosci quella con la quale farai i figli, conosci gli amici veri. Succede tutto in queste estati.

Ps - queste estati, nel mio caso, erano quelle estati, accompagnate dalla voce di Umberto Tozzi. Usciva dai juke-box, dalle radioline appese allo specchietto retrovisore, da ovunque per strillare ti amo a tutto ciò che incrociava. In queste mie estati da cinquantasettenne, succede solo che si guasti il condizionatore.

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