Prima parte
Se la vitalità del corpo, ma è sufficiente un
pigro tirare a campare, non è garanzia di qualità letteraria, per coerenza non
lo deve essere neppure il suo opposto. Da qui le prevedibili polemiche
sull'assegnazione dell'ultimo Premio Strega alla scrittrice scomparsa Ada
D'Adamo.
Ammesso (e non concesso) che la sua drammatica
vicenda biografica possa avere inciso sul verdetto, si chiede dunque ai suoi
numerosi detrattori – gente di mondo che sa come vanno certe cose, come direbbe
Totò hanno fatto il militare a Cuneo – di argomentare il loro disappunto; non
si pretende una scheda di lettura, ma almeno motivi intrinseci e
circostanziati. Non basta dire per forza, è morta… con sorrisetto
obliquo che ricorda un rictus.
Anche Shakespeare è morto. Anche Dante. Anche Liala
e lo zio di un mio amico. Da giovane ha scritto una manciata di poesie da
inviare alla sua fidanzata, che poi si è scoperto avere una tresca con il
farmacista. Si racconta che lui pure avesse fatto il servizio di leva a Cuneo
e, dopo avere sfiorato una rosa con la punta della stilografica, nel brulicare
delle camerate, ingannasse il tempo così.
Seconda parte
Per quanto mi riguarda, trovo il libro della
D'Amo, Come d’aria, molto bello, e poco importa che possano essercene di
migliori (a me è piaciuto particolarmente il romanzo di Andrea Canobbio, e nella sua
generosità affabulatoria mi ha colpito anche quello di Gian Marco Griffi).
La lingua è nitida e potente, a tratti perfino
ironica, sempre esatta e misurata. Nulla concede ai toni del patetico, che
l'accanirsi delle sfortune potrebbe richiamare – ma se il male sta nelle cose e
non nella voce che lo pronuncia, non vale la strategia dello struzzo. Il male è
nel mondo e alla letteratura il compito di mostrarcelo più o meno bene. Una
differenza qualitativa, e cioè di stile, che fa di un memoir un'opera di
invenzione a tutti gli effetti. Termine preferibile a quello di fiction, già
che anche nella fantasia più sfrenata può insinuarsi la verità propria della
letteratura.
La scelta degli Amici della domenica, se non necessariamente
condivisa, merita quindi rispetto, se ne può come giusto discutere ma tenendo
presente di un fatto: non è frequente che un premio letterario si protenda
curioso su autori sconosciuti, pubblicati da piccoli preziosi editori come
Elliot con la mediazione di Carola Susani ed Elena Stancanelli, invece di
ratificare il noto. Senza quel riconoscimento non ne staremmo parlando, e
soprattutto la lettura del libro di Ada D'Adamo sarebbe assai minore.
Quanto alle classifiche, per chi ancora ci crede
sarebbe forse utile ricordare che Sofocle, con l'Edipo Re, non vinse le
Dionisie, fu superato nell'edizione del 425 da tale Filocle. E 2408 anni dopo,
Vasco Rossi si piazzò penultimo a Sanremo con Vita spericolata.
venerdì 7 luglio 2023
Il Premio Strega e la leva obbligatoria, naturalmente a Cuneo
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