venerdì 7 luglio 2023

Il Premio Strega e la leva obbligatoria, naturalmente a Cuneo

Prima parte

Se la vitalità del corpo, ma è sufficiente un pigro tirare a campare, non è garanzia di qualità letteraria, per coerenza non lo deve essere neppure il suo opposto. Da qui le prevedibili polemiche sull'assegnazione dell'ultimo Premio Strega alla scrittrice scomparsa Ada D'Adamo.

Ammesso (e non concesso) che la sua drammatica vicenda biografica possa avere inciso sul verdetto, si chiede dunque ai suoi numerosi detrattori – gente di mondo che sa come vanno certe cose, come direbbe Totò hanno fatto il militare a Cuneo – di argomentare il loro disappunto; non si pretende una scheda di lettura, ma almeno motivi intrinseci e circostanziati. Non basta dire per forza, è morta… con sorrisetto obliquo che ricorda un rictus.

Anche Shakespeare è morto. Anche Dante. Anche Liala e lo zio di un mio amico. Da giovane ha scritto una manciata di poesie da inviare alla sua fidanzata, che poi si è scoperto avere una tresca con il farmacista. Si racconta che lui pure avesse fatto il servizio di leva a Cuneo e, dopo avere sfiorato una rosa con la punta della stilografica, nel brulicare delle camerate, ingannasse il tempo così.

Seconda parte

Per quanto mi riguarda, trovo il libro della D'Amo, Come d’aria, molto bello, e poco importa che possano essercene di migliori (a me è piaciuto particolarmente il romanzo di Andrea Canobbio, e nella sua generosità affabulatoria mi ha colpito anche quello di Gian Marco Griffi).

La lingua è nitida e potente, a tratti perfino ironica, sempre esatta e misurata. Nulla concede ai toni del patetico, che l'accanirsi delle sfortune potrebbe richiamare – ma se il male sta nelle cose e non nella voce che lo pronuncia, non vale la strategia dello struzzo. Il male è nel mondo e alla letteratura il compito di mostrarcelo più o meno bene. Una differenza qualitativa, e cioè di stile, che fa di un memoir un'opera di invenzione a tutti gli effetti. Termine preferibile a quello di fiction, già che anche nella fantasia più sfrenata può insinuarsi la verità propria della letteratura.  

La scelta degli Amici della domenica, se non necessariamente condivisa, merita quindi rispetto, se ne può come giusto discutere ma tenendo presente di un fatto: non è frequente che un premio letterario si protenda curioso su autori sconosciuti, pubblicati da piccoli preziosi editori come Elliot con la mediazione di Carola Susani ed Elena Stancanelli, invece di ratificare il noto. Senza quel riconoscimento non ne staremmo parlando, e soprattutto la lettura del libro di Ada D'Adamo sarebbe assai minore.

Quanto alle classifiche, per chi ancora ci crede sarebbe forse utile ricordare che Sofocle, con l'Edipo Re, non vinse le Dionisie, fu superato nell'edizione del 425 da tale Filocle. E 2408 anni dopo, Vasco Rossi si piazzò penultimo a Sanremo con Vita spericolata

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