lunedì 30 agosto 2021

Pietà l'è morta

Caleb Wallace, un nome che sulle prime non mi dice nulla. Sarebbe come, penso, in Italia Mario Rossi, oppure Giovanni Bianchi. Anche l'aspetto lo rende simile a centinaia di altri trentenni texani, cresciuti ad hamburger e patatine e rodei; più che altro hamburger e patatine, a giudicare dalla stazza. È qui, a San Angelo, capoluogo della contea di Tom Green, che Caleb Wallace ha fondato un movimento chiamato Freedom Fighters. La "libertà" per cui combattere è quella contro le misure (tiranniche, viene aggiunto) di contrasto alla diffusione e agli effetti del Covid, tra cui il vaccino e l'uso della mascherina. E di Covid, leggo, è morto ieri, trasformando in notizia una delle tante anonime morti che si registrano al mondo; in media sono 165.000, come se Perugia continuasse a scomparire dalla faccia della terra, senza tregua, ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno...

Un orrendo termine giornalistico la definisce notiziabilità, e in questo caso corrisponde al principio di retroazione delle scelte; c'è chi lo chiama karma, contrappasso, effetto boomerang; anche i bambini l'hanno già presente quando dicono: chi la fa, l'aspetti. Tutte espressioni per significare che i nostri comportamenti possiedono un'ombra di segno uguale e contrario. I greci attribuivano a quest'ombra le forme alate di una divinità, Nemesi, la cui evocazione non era mai disgiunta dalla pietà.

Ettore muore combattendo con Achille proprio a causa di Nemesi. Sconta, per contaminazione di stirpe, la colpa del fratello Paride, il quale aveva sottratto a Menelao la legittima sposa, a sua volta figlia di Nemesi. Ma quanta pietà in Omero nel raccontare la fine di Ettore, lo strazio del cadavere trascinato dal carro del vincitore attorno alle mura di Troia, dopo averne reciso i tendini simbolo di forza e vitalità. Nei confronti di Caleb Wallace, che lascia tre figli e una moglie incinta all’ottavo mese, colgo invece un sotto testo quasi compiaciuto: "embè, in fondo se l'è cercata". Così sembrano adombrare certi commenti nell'informazione ufficiale, un fiume carsico (si dice e non si dice, meglio lo si fa intuire) che zampilla infine sui social network dilagando senza più argini e ritegno, a formare una poltiglia in cui lo sberleffo è ancora più gustoso. Manca solo il gesto dell'ombrello e l'espressione "tiè!", a completare un quadro simile a una tela di Fontana con didascalia di Francesco Ferruccio, nel mentre in cui Maramaldo alza il suo pugnale per conficcarlo nella carne di un uomo già morto.

Si potrebbe obiettare che dal mondo degli eroi omerici, la tragedia, nel ripetersi sempre uguale della storia, è nel frattempo divenuta farsa, come vuole una celebre massima di Karl Marx. Ma quale farsa?! Un giovane intubato per tre settimane, l'arresto cardiocircolatorio sopravviene lento per asfissia, un evento nei confronti del quale si dovrebbe sempre abbassare il capo, anche se le sue idee ci risultavano indigeste – e diciamolo pure, quelle Wallace non erano neppure idee, ma un cumulo di sciocchezze orecchiate alla bell'e meglio su Internet, che l'avevano portato ad affrontare i primi sintomi della malattia solo con Aspirina, vitamina C e Ivermectina, un farmaco antiparassitario destinato agli animali.

È possibile non condividere alcuna sua scelta, di certo io me ne guardo bene, nemmeno il cappellino da baseball e gli occhiali a specchio con cui è ritratto nelle foto che circolano sul web, da cui si ricava il sospetto di un QI non da primo della classe, ma comunque provare un’immensa pietà nei confronti di quest'omone figlio del suo tempo. Riposa in pace Caleb, qui pietà l'è morta anche per via delle cazzate a cui non solo avevi finito col credere, ma avevi creduto che potessero darti un posto nel mondo, un senso con cui inchiodare al suolo il più sdrucciolevole dei pronomi: io. In questo eri uguale alla maggior parte di noi, nel confondere i fiocchi dell'involucro con il dono.

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