venerdì 25 marzo 2022

Prepuzio, o sull'incremento delle spese militari


Il Papa fa benissimo a fare il Papa, e a vergognarsi per l'incremento delle spese militari al 2% del PIL. Ma se di lavoro non fai il Papa, mi chiedo quale dovrebbe essere la percentuale giusta: l'1,54% come è stato nel 2021? O magari l'1,2, l'1, addirittura lo 0,8... chi offre di meno?

Il problema è che si tratta di una questione tecnica, prima ancora che ideale – l'idea di fondo è che l'amore e la pace siano meglio della guerra, ma tu pensa...

Da qui il disagio per le diffuse certezze che incrocio: sia nelle parole dei pacifisti che vorrebbero smantellare gli arsenali ("mettete dei fiori nei vostri cannoni"), sia nei nostalgici di libro e moschetto; più moschetti che libri, a dirla tutta.

Per quel che mi riguarda, non ho la minima idea di quanto si dovrebbe spendere per la sicurezza nazionale, nemmeno se vado a spanne. Ma il buon senso mi suggerisce che, senza alcun investimento nella sicurezza (e in questo tempo sghembo è ancora offerta dalle armi, e da chi è in grado di usarle), non esiste neppure nazione.

Quelli si chiamano feudi, dove la difesa è prerogativa di qualcun altro; i signorotti locali, l’imperatore. A cui bisogna però pagare dazio e concedere la moglie se gli viene l’uzzolo. O, più modernamente, si tratta di colonie, riserve indiane, ghetti. E non è tanto bello viverci dentro, almeno se stai dalla parte di chi ha avuto inciso il prepuzio.

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