Comprendere il funzionamento di un tavolo diplomatico per la pace, non è difficile. Basta pensare ai nostri appuntamenti galanti. Anche qui abbiamo dei punti di forza – degli asset – e delle debolezze che vengono negoziati.
Ad esempio. Una donna di venticinque anni molto carina possiede, come minimo, queste risorse: bellezza e tempo, di cui è perfettamente
consapevole. Perché l’accordo risulti conveniente, l’uomo con cui si siede a
bere uno Spritz dovrà essere in grado di esporre sul tavolino delle trattative
(tra un posacenere con la scritta Campari e una macchia brunita di caffè,
lasciata sulla tovaglietta a quadri dai clienti precedenti) uguali requisiti.
In alternativa – mettiamo che l’uomo sia bruttino e
abbia superato i quarant’anni, fatidica età in cui si ribalta la clessidra –
potrebbe avere molti soldi, oppure prestigio sociale e professionale, un Suv
enorme e scoreggione, talento artistico, doti verbali e intellettive non
comuni, o infine e come cantava De Andrè, tra tutte le virtù la più indecente…
Diversamente, sarà difficile arrivare a un accordo, a un bacio. Do ut des.
Ma allora è questo l’amore, ciò che negli istituti
tecnici commerciali chiamano partita doppia?
No, non l’amore: è l’eros. L’amore, secondo Lacan,
consiste nel donare ciò che non si ha, e per amare ed essere amati bisogna svuotarsi
di tutto il proprio valore, reale o presunto. Lo stesso per ottenere quel che Immanuel
Kant chiamava “pace perpetua”: il forte deve farsi debole, così come, nelle relazioni sentimentali,
il bello convertirsi in brutto, il ricco in povero ecc.
Tocca dunque capire se Russia e Ucraina vogliano
arrivare a una pace amorosa oppure erotica. Fino a ora, non mi sembra che i contendenti
abbiano mostrato di volere donare all’altro ciò che non possiedono, e al
contrario di incassare il maggior numero di benefici.
Per interrompere lo sterminio, sarebbe dunque già
tanto se riuscissero a ottenere un compromesso erotico al ribasso. Ma io temo
che si arriverà a qualcosa che somiglia piuttosto alla prostituzione…
Nessun commento:
Posta un commento