martedì 7 novembre 2023

Occidentali's Market

Essere in coda alla cassa di un supermercato e vederla chiudere all'improvviso. La lucina in alto, da verde, diventa rossa. Se hai posato le merci sul nastro trasportatore prima della conversione di stato, puoi rimanere. Altrimenti devi cambiare di cassa. Quando capita, e a me chissà come mai capita spesso, un po' scoccia. Ma in compenso gioisco quando all'altoparlante comunicano apriamo cassa tre, e da ultimo della fila, muovendo di lato con uno scatto felino, divento primo.

Un'esperienza comune, ma andiamo ancora più a fondo, estendiamone i margini con la fantasia. Supponiamo che io ora abbia il carrello strapieno (gorgonzola con mascarpone e noci, spinacine di pollo, gnocchetti tirolesi, zuppa toscana con cavolo nero, dentifricio ai microgranuli etc.), il mio turno è quasi arrivato quando arrossa il semaforo. Cacchio!

Va be', mi dirigo distrattamente verso la cassa accanto (intanto leggo un WhatsApp da mia madre, "vieni, dalla parrucchiera cinese si è liberato un posto", voleva inviarlo alla sua amica Luisa ma ha sbagliato) e però dopo pochi secondi avviene lo stesso. E così via fino ad accorgermi che ovunque vengo respinto: anche se non è ancora l'orario di chiusura – e infatti gli altri clienti continuano a riempire i loro carrelli, tastano le prugne per sentire se sono mature – non c'è verso di completare gli acquisti. Tutte le casse per me sono inibite: rossa, rossa, rossa; quella forse è aperta... No, rossa!

Immagino che un migrante ormai prossimo alla riva, il mare si fa più tiepido e calmo nello sciabordio notturno a poppavia del barcone, mentre la prua è rischiarata dai neon del supermarket occidentale, sperimenti una simile sensazione.

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