venerdì 3 novembre 2023

Alternative

 

Le alternative sono due: o Aboubakar Soumahoro sapeva che la moglie e la suocera erano delle truffatrici, o non lo sapeva. Nel primo caso era complice, nel secondo, a sua volta, truffato.

Alternative che valevano al momento in cui sono emerse le accuse a carico delle due donne, quasi un anno fa, per la precisione undici mesi. Lasso di tempo in cui un uomo, un marito, un parlamentare della Repubblica italiana ha avuto tutto il tempo per fare alla moglie delle domande, e ottenere risposte precise e documentate. Chiarirsi, insomma, e quindi chiarire la sua posizione nella vicenda.

Se questo confronto è avvenuto è rimasto tra le mura della villetta di Casal Palocco, mentre l'uomo continuava a prendere posto sugli scranni di Montecitorio. E così le alternative iniziali ora sono sempre due, ma mutano di forma: o era complice già da subito, dunque doppiamente responsabile per essersi candidato, o lo è diventato con l'aggravante di non dimettersi. Anche nel caso si tratti di quella particolare forma di complicità chiamata scemenza, propria di chi viene ipnotizzato dalla lingerie griffata di una bella donna.

In entrambi i casi la considerazione nei suoi confronti non potrà che essere minima, e per esprimerla non abbiamo bisogno di attendere il giudizio della magistratura.

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