lunedì 21 agosto 2023

Paradise Lost

Se i buoi e i cavalli e i leoni avessero mani e potessero con le loro mani disegnare e fare ciò appunto che gli uomini fanno, i cavalli disegnerebbero figure di dèi simili ai cavalli e i buoi simili ai buoi, e farebbero corpi foggiati così come ciascuno di loro è foggiato, scriveva Senofane nel quinto secolo. Ma io come lo disegnerei, il mio Dio? A volte, i pittori, indecisi sul soggetto del ritratto cominciano a dare forma allo sfondo. Ad esempio, in alto a destra su uno scaffale in metallo, potrei tratteggiare palloni bianchi e palloni blu, la materia di cui sono composti è sottile, con i tipici pentagoni neri impressi sulle sfere da calcio; ma anche altre palle più grandi a spicchi colorati, sono ancora flosce e vanno gonfiate attraverso una pipetta di gomma aggettante. Quindi maschere da sub, pinne, boccagli, frisbee, ciabatte, ciabatte da scoglio in lattice trasparente, costumi, cappelli di paglia, occhiali da sole, teli da spiaggia, borse, sdraio, kit per giocare a badminton sul bagnasciuga, e sempre sul bagnasciuga ribattere tra loro due palline di legno appese a una cordicella, facile colpirsi le dita e perfino rompersele. Meglio lasciar perdere. La mano che disegna darà allora forma a ruspe e camion di plastica, motoscafi di plastica ugualmente in miniatura, soldatini di plastica, bocce di plastica, braccioli e salvagenti di plastica (con o senza ochetta), quasi tutto qui è di plastica. Tra cui una pistola ad acqua modello James Bond, e un secchiello utile per attingere all'acqua del mare e farla colare piano sui torrioni del castello di sabbia, per sagomare le guglie. La paletta e le formine serviranno solamente in seguito, ma non vanno comunque dimenticate, insieme a collanine di ambra e corallo e pochi oggetti di cancelleria, più che altro penne BIC e quaderni per eseguire i compiti delle vacanze. Ci sono inoltre, a richiesta, i francobolli con cui spedire le cartoline che pure non mancano: Qui tutto bene, c'è il sole, Giovanni ha fatto indigestione di cozze, e voi a casa?. Giganteggiano all'ingresso due ombrelloni aperti e un materassino a forma di coccodrillo, con un vano dove inserire la lattina di Fanta; ma fa lo stesso per una birra o una Pepsi. In una cesta di vimini posata al suolo - è possibile acquistare anche quella - stanno delle reticelle di nailon che contengono biglie di vetro e altre di... massì, di plastica. Da un lato sono colorate mentre la metà opposta è trasparente, per lasciare intravedere le fotografie dei ciclisti che sono posizionate proprio al centro: Gimondi, Merckx, Binda, Anquetil, Bitossi, Pollentier. In una bacheca a lato le creme da sole, con i vari filtraggi, sormontata dall'immagine di una bambina a cui un cagnetto abbassa il lembo posteriore del costume, facendo risaltare il sedere bianchissimo. Non senza malizia, accanto si trovano i giornaletti per soli uomini, titoli come Lando, Zora, Maghella. Ma se fai finta di niente e li sfogli, ti accorgi che sono solo dei fumetti, non troppo diversi da quelli (sul banco centrale) di Tex, Zagor, Diabolik e Nonna Abelarda, il mio preferito. O forse è che Caballero e Le Ore Mese vengono tenuti sotto al bancone, e consegnati dopo un cenno d'intesa. Ben in evidenza, al contrario, sono i parei femminili; ragazze bionde dagli incomprensibili gutturali suoni che escono dalla bocca se li provano davanti a uno specchio ovale, starei a guardarle per ore: loro e i loro parei pieni di fiori rossi, gialli, arancione, fucsia; tinte che ritroviamo in altri dallo stampo psichedelico. Ma c'è anche un camicione variopinto unisex, stile indiano, ricorda l'abbigliamento di Sandokan nel trafiggere la tigre, va di gran moda quest'anno. Il 1973. Si fa invece fatica a vendere i berretti da lupo di mare – o blu o blu, come per la Ford T non c'è da lambiccarsi sul colore – con un'àncora dorata cucita sopra la visiera. Ho trascurato i quotidiani locali e la Settimana Enigmistica e riviste dalla copertina lustra con titoli stranieri; solo le immagini di donne, naturalmente poco vestite, che li accompagnano, sono uguali a quelle stampate sulle riviste italiane. Ma la cosa più preziosa sono i Trasferelli: chi sa sa e chi non sa non sa, peggio per voi. Perché questo è il mio paradiso. Un bazar marittimo, sì. Si trovava nello spiazzo in cui l'asfalto cede alla sabbia prima della spiaggia di Lacona, Isola d'Elba. L’anno l’ho già indicato e io non avevo bisogno di nessun Dio, poco importa che avesse aspetto di uomo barbuto, bue oppure cavallo. Bastava il suo Regno di meraviglie. E basta ancora.

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