Se i buoi e i cavalli e i leoni avessero
mani e potessero con le loro mani disegnare e fare ciò appunto che gli uomini
fanno, i cavalli disegnerebbero figure di dèi simili ai cavalli e i buoi simili
ai buoi, e farebbero corpi foggiati così come ciascuno di loro è foggiato,
scriveva Senofane nel quinto secolo. Ma io come lo disegnerei, il mio Dio? A
volte, i pittori, indecisi sul soggetto del ritratto cominciano a dare forma
allo sfondo. Ad esempio, in alto a destra su uno scaffale in metallo, potrei
tratteggiare palloni bianchi e palloni blu, la materia di cui sono composti è
sottile, con i tipici pentagoni neri impressi sulle sfere da calcio; ma anche
altre palle più grandi a spicchi colorati, sono ancora flosce e vanno gonfiate
attraverso una pipetta di gomma aggettante. Quindi maschere da sub, pinne,
boccagli, frisbee, ciabatte, ciabatte da scoglio in lattice trasparente,
costumi, cappelli di paglia, occhiali da sole, teli da spiaggia, borse, sdraio, kit per
giocare a badminton sul bagnasciuga, e sempre sul bagnasciuga ribattere tra
loro due palline di legno appese a una cordicella, facile colpirsi le dita e
perfino rompersele. Meglio lasciar perdere. La mano che disegna darà allora
forma a ruspe e camion di plastica, motoscafi di plastica ugualmente in
miniatura, soldatini di plastica, bocce di plastica, braccioli e salvagenti di
plastica (con o senza ochetta), quasi tutto qui è di plastica. Tra cui una
pistola ad acqua modello James Bond, e un secchiello utile per attingere
all'acqua del mare e farla colare piano sui torrioni del castello di sabbia,
per sagomare le guglie. La paletta e le formine serviranno solamente in
seguito, ma non vanno comunque dimenticate, insieme a collanine di ambra e
corallo e pochi oggetti di cancelleria, più che altro penne BIC e quaderni per
eseguire i compiti delle vacanze. Ci sono inoltre, a richiesta, i francobolli con
cui spedire le cartoline che pure non mancano: Qui tutto bene, c'è il sole,
Giovanni ha fatto indigestione di cozze, e voi a casa?. Giganteggiano
all'ingresso due ombrelloni aperti e un materassino a forma di coccodrillo, con
un vano dove inserire la lattina di Fanta; ma fa lo stesso per una birra o una
Pepsi. In una cesta di vimini posata al suolo - è possibile acquistare anche
quella - stanno delle reticelle di nailon che contengono biglie di vetro e
altre di... massì, di plastica. Da un lato sono colorate mentre la metà opposta
è trasparente, per lasciare intravedere le fotografie dei ciclisti che sono
posizionate proprio al centro: Gimondi, Merckx, Binda, Anquetil, Bitossi,
Pollentier. In una bacheca a lato le creme da sole, con i vari filtraggi, sormontata
dall'immagine di una bambina a cui un cagnetto abbassa il lembo posteriore del
costume, facendo risaltare il sedere bianchissimo. Non senza malizia, accanto
si trovano i giornaletti per soli uomini, titoli come Lando, Zora, Maghella. Ma
se fai finta di niente e li sfogli, ti accorgi che sono solo dei fumetti, non
troppo diversi da quelli (sul banco centrale) di Tex, Zagor, Diabolik e Nonna
Abelarda, il mio preferito. O forse è che Caballero e Le Ore Mese vengono
tenuti sotto al bancone, e consegnati dopo un cenno d'intesa. Ben in evidenza,
al contrario, sono i parei femminili; ragazze bionde dagli incomprensibili
gutturali suoni che escono dalla bocca se li provano davanti a uno specchio
ovale, starei a guardarle per ore: loro e i loro parei pieni di fiori rossi,
gialli, arancione, fucsia; tinte che ritroviamo in altri dallo stampo
psichedelico. Ma c'è anche un camicione variopinto unisex, stile indiano,
ricorda l'abbigliamento di Sandokan nel trafiggere la tigre, va di gran moda
quest'anno. Il 1973. Si fa invece fatica a vendere i berretti da lupo di mare –
o blu o blu, come per la Ford T non c'è da lambiccarsi sul colore – con
un'àncora dorata cucita sopra la visiera. Ho trascurato i quotidiani locali e
la Settimana Enigmistica e riviste dalla copertina lustra con titoli
stranieri; solo le immagini di donne, naturalmente poco vestite, che li
accompagnano, sono uguali a quelle stampate sulle riviste italiane. Ma la cosa
più preziosa sono i Trasferelli: chi sa sa e chi non sa non sa, peggio per voi.
Perché questo è il mio paradiso. Un bazar marittimo, sì. Si trovava nello
spiazzo in cui l'asfalto cede alla sabbia prima della spiaggia di Lacona, Isola
d'Elba. L’anno l’ho già indicato e io non avevo bisogno di nessun Dio, poco
importa che avesse aspetto di uomo barbuto, bue oppure cavallo. Bastava il suo
Regno di meraviglie. E basta ancora.
lunedì 21 agosto 2023
Paradise Lost
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