domenica 20 agosto 2023

All You Need Is Love

Ho letto che Lars Von Trier sta cercando una fidanzata attraverso Instagram. È un matto simpatico Lars Von Trier, e a parte avere fatto alcuni film bellissimi, a volte le spara davvero grosse, senza contare i problemi di salute degli ultimi anni. Ma non credo siano questi fattori ad aver determinato la decisione, la sua mente è lucidissima e si accompagna alla volontà.

Anche io non sono fidanzato, e così, un paio di anni fa, mi è venuta l'idea di compilare un profilo sulla sezione Dating di Facebook. Confesso di averlo fatto un po' per curiosità, celia e naturalmente per non morire. Ma soprattutto perché amare ed essere amato (lo dico nella forma più semplice possibile) è un'esperienza che mi manca da troppo tempo.

Su Facebook Dating ho però trovato solo la seconda parte del costrutto linguistico: è come se tutte le donne lì presenti – ma immagino di avere fatto loro la stessa impressione – gridassero amatemi, dai, cosa aspettate: AMATEMI!, in una forma imperativa che non regge il verbo amare.

Ma per quel tipo di amore che non è il love inglese, una disposizione genericamente affettiva, non la si nega neppure a un criceto, oppure il filein greco con cui Pietro risponde alla richiesta di Gesù di vedersi confermato nei sentimenti (Pietro, agapàs me?), sostituendo però il verbo agapáô della domanda, che dell'amore indica l'aspetto intimo e vicendevole, e finendo così col confezionare una dichiarazione simile a quella della Pina alla medesima richiesta di Fantozzi: "Ugo, ti stimo moltissimo", tanto che Gesù non può che mandarlo a pascere le pecorelle, per quell'amore lì non funziona nemmeno il plurale.

Di tutte queste cose mi piacerebbe parlarne con Lars Von Trier, possiamo scambiarci le mail, il numero di telefono o meglio ancora vediamoci in qualche bar tra Sondrio e New York. In fondo è una persona aperta e magari sarà disposto a incontrarmi per una Ceres, anche se non sono una donna graziosa né tantomeno una Musa, con la maiuscola, quale lui dichiara di ricercare. Potrei raccontargli della 'sindrome della cornucopia', l'ho chiamata così non trovando il conforto di una definizione già cotta e servita.

È un percepire più che altro, un illudersi che attraverso internet il mondo si dischiuda in infinite occasioni, basta solo farle combaciare, allungare la mano e cogliere. Circostanza per certo verso effettiva: quanti utenti avrà Facebook Dating? Non so esattamente, ma di certo svariati milioni. Tutte possibilità amorose. Sennonché ogni possibile è, a sua volta, consapevole di questa impressionante eruzione della cornucopia, e come la Principessa sul pisello alza l'asticella delle attese, fino a sconfinare nell'utopia sentimentale.

Il sotto testo psicologico diviene così il refrain di una celebre canzone napoletana, da opporre a tutti quelli che non si accorgono di noi nella vita reale: "chella llà chella llà, mo' va dicenno 'ca me vo' lassà... nun sape che piacere che me fa, me ne piglio (su internet) nata cchiù bella (ma anche con le tette più grosse, naturalmente ricca, intelligente, simpatica e soprattutto giovane) e zitella restarrà, ch'ella llà, ch'ella llà, chella llà." O detta altrimenti, a ogni porta che si chiude si spalanca un portone. E qui ci sono infiniti portoni. Tutti chiusi.

Ecco la ragione per cui chi cerca non trova, non l'amore almeno, non sulle applicazioni di social dating. Dammi retta Lars, cancelliamoci da questo luogo mostruoso, fermiamo piuttosto le ragazze per strada, fischiamogli dal tavolino del bar dove siamo seduti anche se rischiamo di essere incriminati, il reato è quello di cat calling che è ha tutti gli effetti una molestia sessuale. Come non detto allora, ordiniamo un'altra Ceres.

Tanto so che comunque non mi avresti dato retta, neppure io do retta a me stesso. Infatti e per quanto non apra quasi mai l'applicazione, da qualche parte ancora si manifesta – un manifesto proprio, come quelli in cui nel Far West stava scritto wanted, solo che l'oggetto del volere sta fuori e non dentro il perimetro dell'immagine – si manifesta la mia faccina imbronciata. Il giorno in cui mi è stata scattata la fotografia stavo a una festa senegalese: sorridi!, ma sorridi tu, io sono occupato a digerire. Mi erano rimasti sullo stomaco due piatti di thiebou den, e non fu una buona idea aggiungere un bicchiere di succo di zenzero con otto cucchiaini di zucchero.

Ora lo stesso sguardo costipato fa capolino sul vasto mondo delle femmine, sotto pochi dettagli anagrafici e morfometrici: maschio caucasico, cinquantasette anni, un metro e ottantatré. Professione: non indicata. Quindi vanno aggiunti gli interessi, i gusti e le aspirazioni. Il mare, il colore del mare, lo sciabordio del mare, l'odore del mare. Sono un po' monotematico, lo so. Ma anche portare a passeggio il mio cane, si chiama Mela, e leggere i libri di Gianni Celati e Flannery O'Connor. Massì, pure guardare i tuoi film, Lars, ma mica tutti eh. Manca solo la canzone del cuore che ho indicato in Amore disperato di Nada (in effetti avrebbe dovuto essere Diavolo rosso di Paolo Conte, ma mi dimezzava il target).

Proprio in questo momento il mio profilo sarà forse finito sul display di una buyer di Cantù, attività di cui ho scoperto l'esistenza su Facebook Dating, non potete immaginare quante buyer ci stanno al mondo, che dopo una scorsa veloce conclude: “Troppo vecchio, troppo brutto, troppo povero, troppo basso, troppo alto...”

È la cornucopia, te l'ho detto Lars. Non esiste ma è conficcata nella nostra testa, la possiamo sentire come il frusciare dei dollari in cui Paperon de Paperoni si tuffa dal trampolino del suo forziere, o il rumore delle eliche mentre Ingrid Bergman sale sull'aeroplano che la condurrà in America, finalmente in salvo, assieme però al marito e non a Rick. "Louis, forse oggi noi inauguriamo una bella amicizia..." conclude Humphrey Bogart rivolto a Claude Rains, prima di prendere la via del ritorno nella notte umida di Casablanca.

Va be', lasciamo andare, sto divagando, e poi questo è il tuo campo. Volevo solo avvertirti che non sarà facile, non per quella mano femminile da sfiorare quasi per caso, questo almeno quanto vogliamo fare intendere, quindi prendere coraggio e stabilire un contatto più prolungato e deciso, accarezzarne il dorso, salire e scendere dalle nocche come un ciclista amatoriale sui colli brianzoli, non ha fretta di raggiungere il traguardo. Infine stringere e mancare un battito quando ci accorgiamo di essere a nostra volta stretti, amare ed essere amati, l'ho già detto, che banalità. D'altronde non era Lacan a suggerire che l'amore è sempre reciproco?

E comunque se su Instagram ti butta bene e trovi una con un'amica, fammi un fischio. Questo non è cat calling e la facciamo franca. Lars, forse oggi noi inauguriamo una bella amicizia...

(PS - ovviamente l'invito vale per tutti, o meglio per TUTTE. Io sono qui. Amicizia o amore, a questo punto, fa poca differenza. Nessuno è perfetto dentro la cornucopia.)

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