Ho letto che Lars Von Trier sta cercando una fidanzata attraverso Instagram. È un matto simpatico Lars Von Trier, e a parte avere fatto alcuni film bellissimi, a volte le spara davvero grosse, senza contare i problemi di salute degli ultimi anni. Ma non credo siano questi fattori ad aver determinato la decisione, la sua mente è lucidissima e si accompagna alla volontà.
Anche io non sono fidanzato, e così, un paio di anni
fa, mi è venuta l'idea di compilare un profilo sulla sezione Dating di
Facebook. Confesso di averlo fatto un po' per curiosità, celia e naturalmente
per non morire. Ma soprattutto perché amare ed essere amato (lo dico nella
forma più semplice possibile) è un'esperienza che mi manca da troppo tempo.
Su Facebook Dating ho però trovato solo la seconda
parte del costrutto linguistico: è come se tutte le donne lì presenti – ma
immagino di avere fatto loro la stessa impressione – gridassero amatemi, dai,
cosa aspettate: AMATEMI!, in una forma imperativa che non regge il verbo amare.
Ma per quel tipo di amore che non è il love
inglese, una disposizione genericamente affettiva, non la si nega neppure a un
criceto, oppure il filein greco con cui Pietro risponde alla richiesta
di Gesù di vedersi confermato nei sentimenti (Pietro, agapàs me?),
sostituendo però il verbo agapáô della domanda, che dell'amore indica
l'aspetto intimo e vicendevole, e finendo così col confezionare una
dichiarazione simile a quella della Pina alla medesima richiesta di Fantozzi:
"Ugo, ti stimo moltissimo", tanto che Gesù non può che mandarlo a
pascere le pecorelle, per quell'amore lì non funziona nemmeno il plurale.
Di tutte queste cose mi piacerebbe parlarne con Lars
Von Trier, possiamo scambiarci le mail, il numero di telefono o meglio ancora
vediamoci in qualche bar tra Sondrio e New York. In fondo è una persona aperta
e magari sarà disposto a incontrarmi per una Ceres, anche se non sono una donna
graziosa né tantomeno una Musa, con la maiuscola, quale lui dichiara di
ricercare. Potrei raccontargli della 'sindrome della cornucopia', l'ho chiamata
così non trovando il conforto di una definizione già cotta e servita.
È un percepire più che altro, un illudersi che
attraverso internet il mondo si dischiuda in infinite occasioni, basta solo
farle combaciare, allungare la mano e cogliere. Circostanza per certo verso
effettiva: quanti utenti avrà Facebook Dating? Non so esattamente, ma di certo
svariati milioni. Tutte possibilità amorose. Sennonché ogni possibile è, a sua
volta, consapevole di questa impressionante eruzione della cornucopia, e come
la Principessa sul pisello alza l'asticella delle attese, fino a sconfinare
nell'utopia sentimentale.
Il sotto testo psicologico diviene così il refrain di
una celebre canzone napoletana, da opporre a tutti quelli che non si accorgono
di noi nella vita reale: "chella llà chella llà, mo' va dicenno 'ca me vo'
lassà... nun sape che piacere che me fa, me ne piglio (su internet) nata cchiù
bella (ma anche con le tette più grosse, naturalmente ricca, intelligente,
simpatica e soprattutto giovane) e zitella restarrà, ch'ella llà, ch'ella llà,
chella llà." O detta altrimenti, a ogni porta che si chiude si spalanca un
portone. E qui ci sono infiniti portoni. Tutti chiusi.
Ecco la ragione per cui chi cerca non trova, non
l'amore almeno, non sulle applicazioni di social dating. Dammi retta Lars,
cancelliamoci da questo luogo mostruoso, fermiamo piuttosto le ragazze per
strada, fischiamogli dal tavolino del bar dove siamo seduti anche se rischiamo
di essere incriminati, il reato è quello di cat calling che è ha tutti
gli effetti una molestia sessuale. Come non detto allora, ordiniamo un'altra
Ceres.
Tanto so che comunque non mi avresti dato retta,
neppure io do retta a me stesso. Infatti e per quanto non apra quasi mai
l'applicazione, da qualche parte ancora si manifesta – un manifesto proprio,
come quelli in cui nel Far West stava scritto wanted, solo che l'oggetto
del volere sta fuori e non dentro il perimetro dell'immagine – si manifesta la
mia faccina imbronciata. Il giorno in cui mi è stata scattata la fotografia
stavo a una festa senegalese: sorridi!, ma sorridi tu, io sono occupato a
digerire. Mi erano rimasti sullo stomaco due piatti di thiebou den, e non fu
una buona idea aggiungere un bicchiere di succo di zenzero con otto cucchiaini
di zucchero.
Ora lo stesso sguardo costipato fa capolino sul vasto
mondo delle femmine, sotto pochi dettagli anagrafici e morfometrici: maschio
caucasico, cinquantasette anni, un metro e ottantatré. Professione: non
indicata. Quindi vanno aggiunti gli interessi, i gusti e le aspirazioni. Il
mare, il colore del mare, lo sciabordio del mare, l'odore del mare. Sono un po'
monotematico, lo so. Ma anche portare a passeggio il mio cane, si chiama Mela,
e leggere i libri di Gianni Celati e Flannery O'Connor. Massì, pure guardare i
tuoi film, Lars, ma mica tutti eh. Manca solo la canzone del cuore che ho
indicato in Amore disperato di Nada (in effetti avrebbe dovuto essere Diavolo
rosso di Paolo Conte, ma mi dimezzava il target).
Proprio in questo momento il mio profilo sarà forse
finito sul display di una buyer di Cantù, attività di cui ho scoperto
l'esistenza su Facebook Dating, non potete immaginare quante buyer ci stanno al
mondo, che dopo una scorsa veloce conclude: “Troppo vecchio, troppo brutto,
troppo povero, troppo basso, troppo alto...”
È la cornucopia, te l'ho detto Lars. Non esiste ma è
conficcata nella nostra testa, la possiamo sentire come il frusciare dei
dollari in cui Paperon de Paperoni si tuffa dal trampolino del suo forziere, o
il rumore delle eliche mentre Ingrid Bergman sale sull'aeroplano che la
condurrà in America, finalmente in salvo, assieme però al marito e non a Rick.
"Louis, forse oggi noi inauguriamo una bella amicizia..." conclude
Humphrey Bogart rivolto a Claude Rains, prima di prendere la via del ritorno
nella notte umida di Casablanca.
Va be', lasciamo andare, sto divagando, e poi questo è
il tuo campo. Volevo solo avvertirti che non sarà facile, non per quella mano
femminile da sfiorare quasi per caso, questo almeno quanto vogliamo fare intendere,
quindi prendere coraggio e stabilire un contatto più prolungato e deciso,
accarezzarne il dorso, salire e scendere dalle nocche come un ciclista
amatoriale sui colli brianzoli, non ha fretta di raggiungere il traguardo.
Infine stringere e mancare un battito quando ci accorgiamo di essere a nostra
volta stretti, amare ed essere amati, l'ho già detto, che banalità. D'altronde
non era Lacan a suggerire che l'amore è sempre reciproco?
E comunque se su Instagram ti butta bene e trovi una
con un'amica, fammi un fischio. Questo non è cat calling e la facciamo
franca. Lars, forse oggi noi inauguriamo una bella amicizia...
(PS - ovviamente l'invito vale per tutti, o meglio per
TUTTE. Io sono qui. Amicizia o amore, a questo punto, fa poca differenza.
Nessuno è perfetto dentro la cornucopia.)
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