mercoledì 23 agosto 2023

Cortina di ferro e sapone, o sull'ambiguità del concetto di bolla social

Le pagine web dei maggiori quotidiani nazionali riportavano ieri della polemica social tra Luca Bizzarri e Selvaggia Lucarelli. Essendo quest'ultimo a me simpatico e la Lucarelli, diciamo così, eufemisticamente, molto meno, la ragione mi appariva pendere dal lato di Bizzarri. Ma quale ragione?

Mi sono fatto la domanda successivamente, dopo la prima reazione emotiva. La materia del contendere era talmente insignificante da non meritare neppure menzione. Eppure era una delle notizie di rilievo delle pagine web dei quotidiani nazionali. Questo l'ho già detto, ma ripetiamolo una terza volta: quotidiani nazionali.

Quando si pronuncia – lo faccio spesso anch'io – l'espressione bolla social, forse sarebbe allora il caso di interrogare il linguaggio che utilizziamo. Se anche fosse una bolla, come i maiali di Orwell esisterebbero bolle più bolle delle altre, che le inglobano come nell'insiemistica fa l'insieme maggiore col minore.

Ciò che scrivo io in questo momento e che il mio amico Pinco Pallino forse commenterà, sta all'interno di una piccola bolla, una bollicina. Resta lì, sospesa in aria per tre giorni, e poi scoppia senza botto, alla maniera delle bolle di sapone. Puff.

Anche la bolla in cui polemizzano Luca Bizzarri e Selvaggia Lucarelli ha i giorni contati, ma nel frattempo riesce a invadere gli spazi, li satura, raggiunge perfino chi non è in contatto con loro come me. Una minima frazione di tempo in cui non si parla d'altro, a parte inezie del tipo la guerra in Ucraina e il Global Warming. È ciò che un tempo si diceva fare mondo.

L'episodio a cui mi sono riferito è davvero marginale, ma sospetto che si possano ricavare elementi più generali, forse perfino universali sulla natura sociale del nostro tempo. Ad esempio: non è vero che la società si è parcellizata in tribù virtuali di scambio (perlopiù iconico), quando in questa negoziazione comunicativa continuano a permanere delle gerarchie, che sono a tutti gli effetti gerarchie sociali.

Non a caso chi le cavalca viene chiamato influencer, con un termine che ricorda le aree di influenza in cui è stata spartita l'Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ma se l'influenza politica e culturale esercitata dagli Stati Uniti ha perdurato per oltre cinquant'anni e poco meno l'URSS, quella di Lucarelli, Bizzarri, Fedez, Ferragni, Scanzi etc dura i proverbiali tre giorni. Poi fa ugualmente puff e bisogna attizzare il fuoco con una nuova polemica.

Quindi ciò che è imploso è il tempo dell'influenza, mentre lo spazio (o se si preferisce la quantità, che attraverso lo spazio monta come la neve nelle valanghe) continua a permanere quale discriminante dei rapporti di potere. Spazio naturalmente astratto e non più fisico come quello della Cortina di ferro. Ma pur sempre spazio dove ci sono vincenti e perdenti, sommersi e salvati. E pochissimi che se ne sbattono i coglioni e vanno a pescare.

 

2 commenti:

  1. Ecco il pinco pallino che non sa proprio cosa sia successo tra Luca e Selvaggia, e neanche ne scorge traccia nel post, quindi sorride per il tempo perso e fa puff non dopo tre giorni, ma dopo tre attimi, assieme ai due contendenti, al post e pure all'autore. ;)

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