Le pagine web dei maggiori quotidiani nazionali riportavano ieri della polemica social tra Luca Bizzarri e Selvaggia Lucarelli. Essendo quest'ultimo a me simpatico e la Lucarelli, diciamo così, eufemisticamente, molto meno, la ragione mi appariva pendere dal lato di Bizzarri. Ma quale ragione?
Mi sono fatto la domanda successivamente, dopo la
prima reazione emotiva. La materia del contendere era talmente insignificante
da non meritare neppure menzione. Eppure era una delle notizie di rilievo delle
pagine web dei quotidiani nazionali. Questo l'ho già detto, ma ripetiamolo una
terza volta: quotidiani nazionali.
Quando si pronuncia – lo faccio spesso anch'io –
l'espressione bolla social, forse sarebbe allora il caso di interrogare il
linguaggio che utilizziamo. Se anche fosse una bolla, come i maiali di Orwell
esisterebbero bolle più bolle delle altre, che le inglobano come
nell'insiemistica fa l'insieme maggiore col minore.
Ciò che scrivo io in questo momento e che il mio amico
Pinco Pallino forse commenterà, sta all'interno di una piccola bolla, una
bollicina. Resta lì, sospesa in aria per tre giorni, e poi scoppia senza botto,
alla maniera delle bolle di sapone. Puff.
Anche la bolla in cui polemizzano Luca Bizzarri e
Selvaggia Lucarelli ha i giorni contati, ma nel frattempo riesce a invadere gli
spazi, li satura, raggiunge perfino chi non è in contatto con loro come me. Una
minima frazione di tempo in cui non si parla d'altro, a parte inezie del tipo
la guerra in Ucraina e il Global Warming. È ciò che un tempo si diceva fare
mondo.
L'episodio a cui mi sono riferito è davvero marginale,
ma sospetto che si possano ricavare elementi più generali, forse perfino
universali sulla natura sociale del nostro tempo. Ad esempio: non è vero che la
società si è parcellizata in tribù virtuali di scambio (perlopiù iconico),
quando in questa negoziazione comunicativa continuano a permanere delle
gerarchie, che sono a tutti gli effetti gerarchie sociali.
Non a caso chi le cavalca viene chiamato influencer,
con un termine che ricorda le aree di influenza in cui è stata spartita
l'Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ma se l'influenza politica e
culturale esercitata dagli Stati Uniti ha perdurato per oltre cinquant'anni e
poco meno l'URSS, quella di Lucarelli, Bizzarri, Fedez, Ferragni, Scanzi etc dura i proverbiali tre giorni. Poi fa ugualmente puff e bisogna attizzare il
fuoco con una nuova polemica.
Quindi ciò che è imploso è il tempo dell'influenza,
mentre lo spazio (o se si preferisce la quantità, che attraverso lo spazio
monta come la neve nelle valanghe) continua a permanere quale discriminante dei
rapporti di potere. Spazio naturalmente astratto e non più fisico come quello
della Cortina di ferro. Ma pur sempre spazio dove ci sono vincenti e perdenti,
sommersi e salvati. E pochissimi che se ne sbattono i coglioni e vanno a
pescare.
Ecco il pinco pallino che non sa proprio cosa sia successo tra Luca e Selvaggia, e neanche ne scorge traccia nel post, quindi sorride per il tempo perso e fa puff non dopo tre giorni, ma dopo tre attimi, assieme ai due contendenti, al post e pure all'autore. ;)
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