lunedì 21 febbraio 2011

All'Autogrill, o sull'eterno ritorno dell'identico


(Continua la mia personale rivisitazione della storia della filosofia occidentale... Dopo Wittgenstein, è così il turno di Nietzsche. Con la teoria dell'eterno ritorno che finalmente si mostra - dopo anni in cui ci ho cocciato come una mosca sul vetro, in lontani e pigri pomeriggi di studio - in un Autogrill sull'autostrada. Costruzioni sempre uguali a se stesse, rassicuranti: somigliano vagamente ai piccoli grani del rosario, da accompagnare all'instancabile vocazione delle medesime sillabe, che si fanno preghiera forse proprio in virtù di tale ripetizione. E introducendo così il sospetto che la modernità, al suo fondo simbolico che non è per nulla segreto, ma pienamente manifesto, non sia essenzialmente altro che questa rassicurante litania dell'identico. Ma a differenza di quando Nietzsche elaborava la sua ipotesi ricorsiva, ora ciò avviene in forme non più - o non solo - cronologiche, quanto piuttosto orizzontali. Tanto che l'orizzonte, come nella mistica, finisce col soppiantare la temporalità verticale, instaurando una sorta di dominio dell'Unico, di punto zero della coscienza che coincide con il paesaggio. E' davvero una preghiera, quindi. Con l'Autogrill quale tempio maestoso dell'identità realizzata nel molteplice, correlativo visibile di un ordine implicato che è solo un disco rotto: la puntina sobbalza, arretra, salta e risalta ancora, balbettando all'infinito la stessa ipnotica strofa. La modernità non smette di accadere, già, perché a ben vedere è già da sempre accaduta. E dunque, può solo ritornare...)


All'Autogrill mi piace di più
(la caciotta affumicata,
il panino Fattoria, corone
di cioccolato e viole e anche tu
mi piaci di più, con il soldino
in mano per la sfacciata toilette).
Acqua e olio tutto a posto?
Sì grazie, e ripartiamo allegri
canticchiando gli Alunni del sole;
ma subito ti affacci a me
e sulla spalla dormi
fino al prossimo uguale Autogrill.
Lo capisci, ora, perché sorrido
quando mi parli di Nietzsche?


(ps - anche questa poesia è stata scritta intorno allo scavallare del secolo)

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