Avevo deciso di arrivare a 300, trecento interventi,
come l'armata di Leonida che ritarda l'avanzata persiana alle Termopili, ma incalza gli sbadigli
degli spettatori cinematografici. Mi fermo invece a 296, con questo fan 297. E
non perché io abbia perso ispirazione – ne avrei forse ancora di foruncoli da schiacciare, gomitoli da srotolare – come fu questa volta per Parise, che interruppe i suoi Sillabari
alla lettera S: "Per mancanza di poesia", dichiarò con il consueto
angelico candore. No, direi piuttosto il contrario. Per perdere qualcosa bisogna
averla prima posseduta, e io ho capito che è arrivato il momento di andare a
cercarla fuori di qui, la mia poesia, rinunciando a campare di
qualche stiracchiato pollicione alzato su Facebook. Ma per qui ritornare, un
giorno, forse, chissà, come per altro ho già fatto nel passato. In altre e più
semplici parole, questo blog viene sospeso a tempo
indeterminato. Un saluto a chi mi ha seguito in questi anni con attenzione, ma
anche ai disattenti, gli occasionali, i catapultati dai motori di ricerca,
ognuno in caccia del proprio soldino di verità. Il mio lo ributto nella fontana
girandomi di spalle, e so che lì saprà aspettarmi.
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