sabato 24 agosto 2024

Poeti e colonnelli

L'autunno meteorologico inizia il primo settembre, ce lo assicurano i colonnelli. I colonnelli – a parte lucidare le medaglie che poi si appuntano sulla divisa – si occupano di due cose: i golpe, e le previsioni del tempo. Non l’ho mica mai capito cosa c’entrino i golpe con le previsioni del tempo… ma andiamo avanti, anche perché in Italia ha fortunatamente prevalso la seconda vocazione. Sono sempre i colonnelli a dirci che a Firenze, nella giornata in cui l'autunno meteorologico fa il suo esordio (a regola si dovrebbe andare i soffitta a recuperare la padella forata per le caldarroste), sono previsti 39 gradi, la temperatura di una persona con una febbre da cavallo. Per dire che faceva molto caldo, negli anni Ottanta si diceva 30 gradi, massimo massimo 32 al culmine della canicola estiva di fine luglio, e la persona a cui lo dicevi ti rispondeva minchia 32 gradi, questa notte non si dorme! Nico Orengo ha scritto la poesia che segue nei primi anni Ottanta. Nico Orengo di lavoro non faceva il colonnello, ma lo scrittore, il poeta e il giornalista. Se ne ricava che l'arte a volte prevede le cose in anticipo sui colonnelli, e come loro realizza dei golpe. Con la differenza che non utilizza schioppi, niente polvere da sparo, nemmeno fiori da mettere nei vostri cannoni. Piuttosto inchiostro. Così, guardando la macchia, non potremo dire che non ci avevano avvertiti...

L’ha detto la televisione
abbiamo squarciato il telone
d’ozono. I raggi violetti
ci cuoceranno i barletti.
Moriremo, finalmente chiedendo
perdono per non aver capito
che eravamo in prestito
e non in dono.

Nico Orengo

Nessun commento:

Posta un commento