sabato 10 febbraio 2024

Dilemmi

Ricordo un tempo della nostra vita in cui problema cruciale era la scelta tra Tenax e Gommina. Avevo inizialmente scritto mia, ma in quel tempo, ripensandoci, una vita mia ancora non la possedevo, il pronome noi allagava ogni aspetto dell'esistenza come l'acqua alta in una famosa città del Nordest, veniva raggiunta sempre in forma plurale al termine delle scuole medie F. Sassi di Sondrio, per tornare cantando Lucio Battisti sui sedili posteriori del pullman (quelli anteriori erano riservati ai secchioni) con una gondola in miniatura nello zainetto da regalare alla nonna. Il Tenax conferiva ai capelli un'eccezionale brillantezza – l'effetto era simile alla brillantina, solo più attenuato e privo untume – combinata a una profumazione molto gradevole, ma poteva lasciare traccia in forma di minimi grumi verdognoli, quasi fosforescenti. Inconveniente evitabile se si utilizzava la Gommina, che, seppure al prezzo di una rigidità da capigliatura del Big Jim e odore vagamente medicinale, scolpiva la piega con maggiore decisione. Alla fine mi ero risolto per il Tenax, anche se costava un poco di più. Scoprii in seguito che, a quel tempo di dilemmi, era stato dato il nome di riflusso, edonismo reganiano, disimpegno. Per me rimane il tempo in cui segno e corpo erano ancora allineati, si poteva passare davanti agli specchi senza rischiare di essere smentiti, anzi sostando per verificare se i grumi fosforescenti erano visibili o avevamo fatto un buon lavoro di impasto, ed entrambi, segno e corpo, procedevano come scagliati da una freccia circonfusa da una colonna sonora meravigliosa; chissà come mai i fratelli più vecchi dei miei amici la liquidavano con il termine commerciale, di cui stentavamo a intendere il senso se non come sinonimo di brutto – gli Ultravox sarebbero brutti, e gli Smiths i Police...? Quella parola, commerciale, in seguito si precisò, e a essa se ne aggiunsero molte altre da esibire in discorsi che perdevano la cadenza valtellinese: apotropaico, ermeneutica, panoplia, gentrificazione... Quanto più definivano un concetto con precisione, quanto meno chi pronunciava il nuovo alfabeto apparteneva a un'adolescenza di provincia, che si rivelava infine quale sostanza indistinta, melmosa, simile al Tenax. Ma l'esattezza con cui la lingua sostiene il pensiero non è in grado di fare lo stesso con la freccia, la vedo afflosciarsi senza un bersaglio all'orizzonte, come in certe storielle zen il centro coincide con la mano dell'arciere che se l'è fatta sfuggire, sommersi soprattutto da immondizie musicali.

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