giovedì 5 gennaio 2023

Gusto puffo

Ho da poco scoperto un cantante, si chiama Marco Mengoni e piace alle donne. Non a tutte naturalmente, ma spopola tra le donne che hanno una seconda casa sul web, e in particolare in quella sotto provincia dei social chiamata speed dating, in cui prima ci si conosce virtualmente e poi si esce e così via. Le relazioni tra gli iscritti vengono favorite da un breve profilo; tra le voci da compilare sono presenti i dati anagrafici e antropometrici, il titolo di studio, seguiti da gusti e interessi, tra cui il più indicativo è proprio la musica ascoltata. È qui che buon ultimo – pare abbia vinto anche un Festival di Sanremo – mi sono imbattuto in Marco Mengoni; forse è un nome d'arte, ma a me sembra talmente brutto (un nome del menga) che deve essere il suo, cosa che me lo rende ancora più simpatico: hai un nome del cazzo e te lo tieni, bravo! Lui non lo so, ho visto più che altro fotografie, stralci di testo di sue canzoni ("il nostro canto arriverà / dalle mie labbra alle tue / e anche quando andrà così non piangerai / non piangerai") oppure cuoricini e altri emoticon a incorniciare i reperti esibiti, come fiori nei luoghi in cui sono avvenuti gravi incidenti stradali. Ma sto divagando. Il punto è che se anche a te, uomo, utente social insoddisfatto, piace Marco Mengoni, le tue probabilità seduttive si moltiplicano. Credo esista una proprietà transitiva del piacere che conduce al piacersi – intendo: se mi piace il gelato al puffo ci sono maggiori probabilità che anch'io piaccia a chi condivide la stessa predilezione, e non mettiamo a chi stravede per la stracciatella. Per questo, sui social, ciò che viene chiamato "amicizia" corrisponde a un composto vario ma meno promiscuo di quanto si creda, affinità calamitanti costituiscono miniature degli ammassi galattici: i giardinieri fanno banda con i giardinieri, le neo mamme con le neo mamme, i nani del circo con i nani del circo e i poeti con tutti, nella speranza di trovare così qualche lettore. Ma se ti piace il gusto fico d'India, nella gelateria sotto casa mia ogni tanto lo fanno? Quando, come me, tu ne fossi ghiotto, è quasi impossibile trovare qualcuno con cui leccare un cono assieme, a meno di divaricare la scelta e così i tempi di digestione, che della vita sono forse la metafora più certa. Ecco, l'ho presa un po' alla larga per dire che oggi mi sento come uno che vende gelati a un concerto di Marco Mengoni. Mi dia un gelato al puffo. Mi dispiace, abbiamo solamente fico d'India. Allora niente, grazie, vado che inizia il concerto.

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