Ma se i ricchi hanno la psicanalisi, che è un alfabeto per dire, per dirci - a cento euro al colpo - quello che in fondo già sappiamo ma non abbiamo il coraggio di pronunciare, perché i poveri non si riprendono la scrittura, che non costa nulla e ci dice quello che la psicanalisi ancora non sa, sapendolo pronunciare pure meglio?
interessante prospettiva e del resto è vero che fin dai tempi de Le Parole per dirlo di Marie Cardinale si è scoperto che la possibilità di mettere in parole la propria esperienza risulta terapeutica. Mi vien da pensare però che oggi è particolarmente difficile ritenere la propria vita campo di esplorazione e di analisi e lo è per i motivi che hai ben delineato tu nel post: i social network che ci invitano a spostare fuori di noi il punto di osservazione, la frammentazione delle singolarità, il perdere il contatto con la propria unicità, il non riuscire a trasformare il nostro viaggio in un'esperienza. E ovviamente tutto ciò è ancor più difficile per i poveri che per i ricchi i quali anzi, ultimamente, si stanno dando anche alla scrittura autobiografica :-( Doppia opportunità quindi per i ricchi, aiutati a considerare la propria vita degna di ascolto (del terapeuta)e quasi certi poi che le loro autobiografie diverranno dei best seller perchè testimonianze di "chi ce l'ha fatta" nella vita! Quindi sì sarebbe proprio bello che i poveri si riprendessero la scrittura!
RispondiEliminaLuisa, la tua analisi è molto sottile e ben argomentata, quando il mio intervento, al limite del paradosso gnomico, voleva essere solo un colpo d'ala verbale, su una questione assai più complessa e articolata. ma la "ferita" è certamente quella, su cui tu spargi felicemente il tuo sale: i ricchi stanno diventando ricchi due volte. in denaro, ma anche in strumenti - linguistici, cognitivi - con cui mobilitare la scena di quel grande palcoscenico vuoto in cui siamo buttati. non ricordo chi dicesse: "quando finisci nel tunnel, è inutile che cerchi di uscire. ma almeno arreda il tunnel..."
RispondiEliminaciao,sono la fumetto che è in anonimo x stress da tasto(pigia qui,pigia là..uff)sì sì ,che bello vedere riprodotti tutti i pensieri sollecitati da una osservazione e ritrovavisi e condividere sentendosi compreso ...e in ordine. smack
RispondiEliminami piace questo tuo modo di presentarti, "ciao, sono la fumetto", come potrebbe fare clarabella con paperoga, sì, proprio come in un fumetto... ;-)
RispondiEliminaSe po' ffà. Solo che non la si spacci, poi, per letteratura. Grazie.
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