lunedì 9 dicembre 2024

Eugenetica, o sulla psichiatria come specchio di una civiltà rincagnita

 


Uno psichiatra disse un giorno a uno psicoanalista: “Guardi, dia retta a me, quello lo lasci perdere”, come a dire per lui non c’è speranza, si concentri su pazienti ad alto margine di successo, pazienti premium. Il giorno era l’altro ieri e stavano parlando di me, quello ero io anche se in forma surrogata, ovviamente non ero lì.

Quando in seguito l'ho saputo mi è venuta in mente una parola: eugenetica! Sì, l’eugenetica, teoria bislacca per cui le persone sono simili a cani, vengono disposte su una scala graduata di cui il pedigree certifica lo sforzo selettivo degli allevatori, non stupisce che Hitler ne fosse entusiasta. Uomini e donne come bracchi di Weimar, altrimenti detti Weimaraner. È l'animale prediletto dai ricchi, corpo snello ma con muscoli possenti, pelo raso color cenere e occhi di un azzurro chiarissimo, da atollo tropicale; possedevano un Weimaraner Grace di Monaco e Franco Zeffirelli, si dice che lo portasse sul set di Gesù di Nazareth mentre le comparse gridavano libero Barabba!

Non molto diversa è la clinica psichiatrica nel presente, al posto di pedigree lo chiamano DSM-5, ma tutte le razze di storture psichiche vi sono comprese, se non è zuppa è pan bagnato. Anche la sofferenza, l'inciampo, la sventura hanno subito una torsione nominale, ora si chiamano vissuti disfunzionali, e ancora più grave quando i pazienti non sono resilienti. Ma di quali pazienti stiamo parlando?

Il mondo si sta divaricando tra pazienti da concorso cinofilo e meticci, bastardini insomma. I primi, con pedigree di alto grado, porgono la zampetta e dicono grazie mille, ringraziano per qualsiasi cosa. Ma grazie a Lei risponde il terapeuta nel ritirare il denaro e consegnare la fattura, salvo applicare uno sconticino e siamo contenti tutti, niente fattura. Ci vediamo giovedì alla stessa ora.

Inoltre, i pazienti Weimaraner hanno problemi insostenibili, usano proprio questa espressione: "Ho un problema insostenibile. Dottore, la prego, mi aiuti!" Del tipo, devo iscrivermi a un corso di scrittura creativa oppure dedicarmi al tantrismo come Sting... lasciare mia moglie e mettermi con la segretaria o prendere un segretario (molto) particolare e fare outing... Scoprire la propria vocazione è la catena di chi non ha più catene al collo.

In alternativa, sono gravati da patimenti light, come il figlio somaro che si fa le canne e viene bocciato al Berchet, dove a suo tempo erano stati non meno somari. Ma dopo 160 sedute, due anni e mezzo, 12.800 euro, hanno finalmente un'agnizione: lo zio, era lo zio, non il papà, quel signore con i baffi a letto con la mamma mentre si baloccavano nel girello, e gli passa tutto. Queste sono le persone da prendere in terapia, gonfiano, al contempo, il portafogli e l'autostima.

Quanto alla seconda tipologia, i meticci, i bastardini, ricordano la musica lagnosa emessa nei terminal degli aeroporti; basta pensare ad altro mentre parlano e parlano e parlano, e poi versargli qualche goccina di Citalopram nelle crocchette. Continueranno ad avere una vita querimoniosa, ma con il lifting di un bel sorriso chimico sulle labbra.

Infine ci stanno i malati veri, e cioè quelli che ospitano il male nella carne, c'hanno la rogna oppure sono poveri, che per un professionista della cura è la rogna più rognosa; meglio dunque lasciarli perdere, lasciarli perdersi. E se proprio non vogliono scendere dall'auto per dirigersi verso l'autostrada, gli si lanci una pallina da tennis, dai, corri a prenderla, e mentre si avviano scodinzolanti ingrani la marcia e via, sgommando verso un Ferragosto senza rotture di coglioni.

Dia retta a me caro collega, il tono paternalistico dello psichiatra fa pensare a chi impugna il guinzaglio, anche se il volto camuso lo iscrive nel morfotipo dei molossoidi, una via di mezzo tra un Boxer e un Carlino, dia retta a me lo lasci perdere, dalle rape rosse non si cava sangue. Eppure quando mi è stato riportato lo scambio ho sussurrato tombola! Perché prima gli psichiatri mi stavano sul cazzo senza una ragione apparente; potevano essere le troppe consonanti occlusive, fricative, vibranti alveolari. Mentre, adesso, una ragione ce l'ho.

1 commento:

  1. dopo una prima versione scritta di botto, personale e incarognita, mi pare che sei tornato sul brano per arricchirlo di metafore molto azzeccate e di giuste riflessioni taglienti. In questa veste è più leggibile, l'evento personale che un poco spiazza perchè sembra quasi di guardare dal buco della serratura, lascia spazio a una valutazione più generale e condivisibile sulla categoria degli psichiatri. E forse anche a te scrivere questa revisione ha fatto bene.
    massimolegnani

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