Come resistere alla tentazione di spillare anche la mia goccia di pipì, da aggiungere al secchio in cui chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia. Mi riferisco naturalmente al caso del parlamentare di origini ivoriane Aboubakar Soumahoro, eletto nelle liste di Verdi e Sinistra Italiana.
I gravi abusi ai danni dei dipendenti della cooperativa gestita da moglie e
suocera sono in fase di accertamento giudiziario, dunque è giusto essere
garantisti. Ma è inevitabile l'associazione mentale con i maneggi dei familiari
di Gianfranco Fini per l'appartamento di Montecarlo.
Le vicende sono naturalmente diverse, con un tema comune che riguarda la
responsabilità politica, non penale, attenzione, di un rappresentante del
popolo sull'attività dei congiunti. In linguistica chiameremmo questo genere di
rapporti metonimia.
Sulla questione si possono avere opinioni diverse – personalmente, e cioè a
naso, percepisco buona fede in Sumahoro, la cui azione a favore della causa
sindacale è stata nel passato meritoria – ma il galateo istituzionale prevede
discrezione. Difendersi nelle sedi opportune con vigore, ma allo stesso tempo
mantenere un profilo basso sulla vicenda, fino al momento in cui questa sia
interamente chiarita.
A ora possiamo dunque esprimere solo un giudizio di "stile", che vede
il neodeputato uscirne malissimo: la querimonia lacrimevole (a partire da quando
Giorgia Meloni, nel dibattito in Aula, gli diede per errore del tu, subito
scusandosi) da agitare contro gli avversari politici e la stampa, il ricatto
morale con cui sferrare il colpo finale. Io sono nero come Calimero, sembra
dirci, e se mi attacchi lo fai solo per questo.
Una critica di metodo che va estesa anche al sostegno pregiudiziale nei suoi
confronti, che ricorda più il tifo calcistico – è uno dei nostri, difendiamolo!
– che la dialettica democratica. Io mi colloco con convinzione ideale a sinistra, ma oltre a smacchiare il giaguaro, se si
vuole essere intellettualmente onesti, si dovrebbe indirizzare
la propria candeggina anche verso bersagli che ci riguardano.
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