martedì 6 agosto 2013

Simmetria, o sulla democrazia del tempo

C’è un innegabile vantaggio che si accompagna al trascorrere degli anni. Donne che in gioventù ci apparivano come inarrivabili muse – ed erano consce di esserlo, questo il guaio... – sembrano ora appena ruzzolate giù dal monte Parnaso, finendo, punf, con il sedere in mezzo ai rovi. Ma anche quelle a cui noi siamo piaciuti, perché pure questo è successo: piacere senza alcuno sforzo e intenzione, piacere come una bicicletta in discesa (solo che noi eravamo troppo occupati a guardare il panorama, per accorgercene), a quelle donne nostre coetanee ormai facciamo la stessa malinconica impressione: una Graziella d'oro purissimo accasciata tra vecchi elettrodomestici nel garage, le ruote sgonfie, il carter arrugginito, tra le pieghe del sellino logoro puoi vedere la gommapiuma, mentre sguscia fuori una molla se solo provi a montarci sopra. C'è un innegabile vantaggio, sì, che si nasconde tra calici mezzi vuoti con all'orlo le tracce squillanti del rossetto, mani che si sfiorano pietose prima di scattare su quel che rimane del banchetto. E' la democrazia del tempo: simmetria finalmente ripristinata!

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