sabato 23 agosto 2025

Il giusto e lo sbagliato

Negli orinatoi pubblici, quei pochi che sono rimasti, i maschi vanno per pisciare, giusto? Giusto. E sui social la gente condivide contenuti per ottenere attenzione, ricevere segni di gradimento, incrementare il numero dei follower, giusto? Giusto.

Eppure, negli orinatoi pubblici esiste una minoranza di maschi che va per offrire e ricevere piacere, George Michael era tra questi. Possiamo dire che George Michael compiva lo stesso gesto di Duchamp: decontestualizzava il mezzo, applicando il pensiero laterale che fa di uno pneumatico un salvagente. E quando ciò che davvero ti importa è fare il bagno, chi se ne frega se gli altri lo calzano sui cerchioni dell'auto.

Io non ho una particolare predilezione per le canzoni di George Michael, non sono nemmeno omosessuale, ma il suo utilizzo improprio degli orinatoi pubblici me lo rendeva simpatico. Perciò anche sui social mi piacciono gli interventi "sbagliati", come quelli scritti su Facebook dal compianto Stefano Brugnolo, docente di Teoria della letteratura all'università di Pisa. Non finivano davvero più, che fatica, e non compariva mai la foto di un cucciolo di Labrador o di una vecchina con la faccia buffa.

I follower erano quelli che erano: un niente, se confrontati ai ventidue milioni e passa di Gianluca Vacchi; un'enormità, se pensiamo all'infrazione delle consuetudini a cui sottoponeva i suoi lettori, spacciando intelligenza sintatticamente organizzata invece di shottini da ingollare in un fiato. Utilizzava insomma i social come George Michael utilizzava gli orinatoi: non per fare ciò che normalmente si fa, ma essendo lui stesso la norma a cui piegare il contenitore.

Rimane il problema di dove poi andare a pisciare. Chi segue questa via ostinata e contraria lo fa spesso controvento, con il rischio di sporcarsi le scarpe. Ma se non altro sono le proprie scarpe, la propria urina. Non pisciano in conto terzi.

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