domenica 3 dicembre 2023

Patriarcato e maschilismo

Semplificando al massimo, il patriarcato è una forma di organizzazione sociale in cui il potere è distribuito in vario modo tra maschi adulti – i giovani non hanno alcun margine di autonomia, qualsiasi sia il loro sesso biologico – e TUTTE le donne sono asservite, con benefici nella migliore delle ipotesi riflessi (ad esempio essere la moglie del capo tribù).

Diversamente, in ciò che viene detto maschilismo la condizione femminile è come se si sdoppiasse: le donne brutte restano a margine, mentre, per quelle belle, l'aspetto fisico diventa a sua volta una forma di potere, con cui ottenere vantaggi frazionari dall'ordine maschile.

La variabile che subentra nel patriarcato a convertirlo in maschilismo è la sillaba no: le donne possono dire no (non esco con te, non mi piaci, non mi faccio mandare dalla mamma a prendere il latte), mentre nel patriarcato il diniego femminile è inconcepibile. Lo possiamo verificare in alcune culture ancora pienamente patriarcali, ad esempio quella pakistana che non significa automaticamente islamica  i retaggi indoeuropei lì sono ancora molto forti , con i matrimoni stabiliti attraverso contratti tra i maschi adulti di famiglia.

In quei casi i femminicidi non sono la vendetta a un sì poi revocato (tipicamente: un amore unilateralmente concluso, come nel caso di Giulia Cecchettin), ma la conseguenza di un no subito espresso. Come no? Qui non esiste no è la risposta compatta dei maschi al vertice.

Il fotogramma di una celebre trasmissione televisiva che ho riportato non rappresenta dunque la conferma del sistema patriarcale che sarebbe tutt'ora presente in Occidente, macché, è una visione ingenua e purtroppo diffusa di leggere i segni del tempo. Semmai, di un suo superamento in chiave maschilista.

La bella ragazza tra due maschi ghignanti e quasi anziani: lei in costume da bagno, loro in abito scuro da gala. Lo squilibrio è imbarazzante, ma avrebbe potuto dire no, non se ne parla proprio! Evidentemente ha valutato che con quella sola apparizione televisiva poteva guadagnare, in cinque minuti, quanto una coetanea meno bella in un mese di lavoro al pup Crazy Hamburger. Oppure la remunerazione è nei termini di umano desiderio di riconoscimento e approvazione, alla maniera delle palette con il voto a Miss Italia.

Non è nemmeno detto che il vanto per il culo sia superiore a quello per il cervello. Intanto ti fai strada con il culo (il cervello non si vede), e poi capitalizzi con intelligenza e capacità, come ha fatto Sofia Loren arrivando quarta proprio al concorso di Miss Italia, era l'anno in cui Pavese si tolse la vita e usciva la Fiat 1400. Il corpo utilizzato strategicamente con funzione di apripista. Il campione di sci arriva dopo.

Sono scelte, magari non le condividiamo – quanto è bella la ragazza che fa da muta sottiletta tra Bonolis e Laurenti, quanto è ottusa e brutta l’immagine in cui guadagna il centro focale – ma è giusto rispettarle. Come andare o non andare a letto col produttore per avere un ruolo nel film; pratica che Marylin ammetteva con il suo consueto candore, accompagnando il tutto con un sospiro.

Semmai è discutibile la domanda, non la risposta, che può essere appunto anche no, o ancora meglio I would prefer not to, come rispondeva lo scrivano Bartleby a ogni richiesta a lui rivolta. Ma se la sventurata risponde affermativamente, partecipa, nei fatti quanto nei simboli, a quel sistema di potere. Dove a essere emarginate non sono le donne, ma le donne brutte. Per gli uomini l'avvenenza fisica comincia ad avere una timida ricaduta sociale solo da qualche decennio.

Gli esempi di un potere che non ha bisogno di forza per ottenere si sprecano. Nell'antichità abbiamo la sua premessa mitica con Elena e Circe, che trasformava i maschi in porci, mentre diventa effettivo a seguito dell'affermazione della società borghese nell'Ottocento, di cui possiamo individuare un emblema in Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, meglio nota come Contessa di Castiglione.

Anche lei si levava gli abiti di fronte a maschi adulti e di potere, probabilmente andava ben oltre, qui si fa l'Italia o si muore, ma al netto dell'enfasi risorgimentale si faceva poi solo l'amore. Ma chi tra di essi dirigeva il gioco e chi era diretto? La risposta non è così scontata.

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