giovedì 22 luglio 2021

Modesta proposta



Il 15 agosto 1947, India e Pakistan, si separano. Due Stati indipendenti. Due religioni. Due valute e due eserciti. Dopo anni di dissidi e violenze, l'unità, da indistinto contenitore, apparve finalmente come problema, fino a quel punto velato dagli interessi britannici.

Ripensavo all'episodio nella vigilia del Green Pass, chiedendomi: e se avvenisse anche in Italia? Certo, non su base territoriale, ma assumendo il dato incontrovertibile che con i no vax convivere è ogni giorno più difficile.

La convivenza è infatti un effetto della comunicazione, che è venuta meno da entrambe le parti: razionalità versus mitologia, economia dei benefici alla salute rispetto ai costi e ai rischi (che nessuno nega in un vaccino, per quanto più contenuti dell'Aspirina) versus proiezioni paranoiche da complotto e patofobie da punturina; chissà cosa ci hanno messo dentro, meglio aspettare, rimandare a oltranza...

Non c'è insomma koinè, con-versazione, che per Leopardi corrisponde a un procedere solidali nello stesso implacabile verso. Quello che conduce alla morte. I no vax premono sull'acceleratore e noi invece vorremmo frenare, prenderci tutto il tempo per goderci il viaggio, guardare dal finestrino.

Il Covid ha così portato alla luce una scissione umana interna all'intero Occidente, ossia in primo luogo linguistica, già che è il linguaggio a fondarci come comunità, non l'ha istituita. Ma le soluzioni pratiche non mancano. In fondo, anni fa, era stato fatto qualcosa di simile per i treni, con le carrozze per fumatori e non fumatori. Bene, ripristiniamole.

La discriminante non sarà più il fumo e piuttosto la vaccinazione. Lo stesso per tutto quanto: scuole (private, ovviamente) per i figli dei no vax, e scuole pubbliche per chi si vaccina. Quindi bar no vax; discoteche no vax; palestre no vax; tram no vax; supermarket no vax dove fare acquisti senza mascherina; dopo aver saldato il conto un bacetto di commiato alla cassiera, anch'essa rigorosamente no vax.

Infine, coerentemente, ospedali no vax, dove si cura la gente con i fiori di Bach e impacchi di fango e saliva; e non è detto che non abbiano effetto, auguri! Il tutto accompagnato da invalicabili rulli di filo spinato e cocci di bottiglia a dividere i reciproci spazi. In cui noi non mancheremo a loro, e loro non mancheranno a noi. Senza rancore.

1 commento:

  1. Non sono così integralista, ma temo si possa finire così. Del resto i no vax che poi si vaccinano à perché hanno preso il Covid, "hanno toccato con mano" come si suol dire. E sono quasi sempre i medesimi cha già a marzo 2020 rompevano le balle perché il lockdown era una privazione della libertà. Gente che protesta a prescindere. Per default.

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