lunedì 11 marzo 2019

Immagination

Sono sempre più frequenti le persone che, orgogliose, dichiarano di non leggere alcun giornale, o comunque tenersi informate su ciò che accade oltre la porta di casa; una bella porta blindata in rovere, con molteplici giri del chiavistello.
La realtà è infatti quella che lievita nel pensiero, ti dicono con un sorrisetto di superiorità stampato sulla bocca (loro sanno, tu ancora brancoli nel buio aggrappandoti alla candela che ti porge Bruno Vespa), pensiero che si manifesta poi in azioni e oggetti concreti.
Esercitare il proprio diritto alla disinformazione, se ho capito bene, sarebbe dunque un modo per non essere condizionati nel potere immaginale che essi si assegnano, in una sorta di mito platonico ribaltato: sono le ombre nella caverna del pensiero la vera realtà, non le sagome che si muovono incerte alla luce del sole (e ammesso e non concesso che Salvini e Di Maio rappresentino il sole…).
Ma se la fucina degli effetti, e non lo escludo, provo a ragionare per ipotesi, è quanto pensato prima che vissuto, perché non accendere il televisore o aprire un giornale con fiducia? Le notizie che ci troverai saranno il riflesso della tua gioiosa immaginazione, un motivo in più per compiacersi di quanto si è pensato bene.
Viene allora il dubbio che l’esercito degli ignoratori consapevoli e attivi, possegga, a scapito di quanto esibito, un doppio fondo colitico e oscuro, da cui la notte cacano i demoni che vanno a infettare il mondo. O detta in altre parole: persone di merda si meritano un mondo di merda. Anche se poi praticano l’arte dello struzzo, infilando la testa nella sabbia per non vedere.
 

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