“Nella vita ho scritto qualsiasi cosa, tranne
delazioni.” Lo affermava Cechov con legittimo orgoglio; non per i capolavori
scritti, ma per le mancate delazioni.
Ma lo direbbe ancora, adesso?
In una sua reviviscenza nel tempo presente
immagino la seguente versione:
Nella vita ho scritto qualsiasi cosa. Ho scritto
letterine a Babbo Natale, in cui chiedevo in dono un monopattino elettrico e la Playstation 5; ho scritto, stando attento a non smarginare, negli appositi spazi dei bollettini MAAV; ho scritto alla rubrica della posta del cuore, sperando che Natalia Aspesi mi spiegasse la ragione per la quale io, un grande scrittore, ero stato scaricato per una videoartista punk di Berlino; cartoline da Sanremo, anche quelle ho scritto (qui tutto bene, c'è il
sole, ieri sera sono stato a un festival musicale, la gente del posto non parla d'altro. Le canzoni erano davvero brutte); ho scritto messaggi a sconosciute conosciute su
internet e recensioni a prodotti acquistati su Amazon – a una friggitrice ad
aria ho dato cinque stelle, ma forse ne meritava quattro; ho scritto in un
luogo dove la gente si insultava senza però superare i 280 caratteri; ho scritto scritto scritto, davvero qualsiasi
cosa. Tranne richieste a mettere mi piace alla mia pagina Facebook.
giovedì 19 ottobre 2023
L’oscena richiesta
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