mercoledì 1 maggio 2019

Il muro della stupidità


Ho sempre pensato che gli anarchici fossero un po' stupidi. Non cattivi, almeno non al punto di mettere le bombe in una piazza gremita, al limite al passaggio di qualche principe ereditario col panciotto di vigogna, ma stupidi sì. Me lo conferma la scritta nella fotografia, che per eccesso di banalità, e non certo per censura, tralascio di riportare. Aggiungendo solo che è comparsa, puff, nelle notti scorse su una parete della stazione milanese di Bovisa.
Nemmeno un mese prima la stessa parete grigia, anonima e vagamente ottusa, era stata coinvolta in un piano di riqualificazione urbana. Come altre superfici del quartiere, un volonteroso gruppo di studenti del Politecnico (si sono dati il fantasioso nome di Repubblica del Design) l'aveva riverniciata di un bel giallo fluorescente, su cui si inseriscono, questa volta in bianco, divagazioni grafiche e disegni realizzati da bambini delle scuole elementari, quelli che hanno aderito al progetto KdzEnergy dell’ENEA; ed è infatti stato chiamato "muro dell'energia", a sollecitare una riflessione sui problemi energetici e ambientali del nostro tempo. Che non sono però gli unici problemi ad affliggerci…
Grazie a quei buontemponi degli anarchici e al loro ringhioso sigillo notturno – gli studenti avevano lavorato con cura e pazienza per giorni, ma come si vede basta un attimo, e uno spray nero, per mandare tutto a puttane –, ogni volta che prenderò il passante ferroviario per andare a bere un Moscow Mule da Radetsky, potrò infatti ricordarmi anche di un altro problema. Quello della stupidità. Un male atavico del nostro Paese, un male che, oltre cinquant'anni fa, così chiosava Pasolini: "il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d'Europa". Ma a questo punto tocca aggiungere: e gli anarchici più coglioni del mondo!

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