domenica 13 marzo 2011

A gift, o dell'amore e del ferro


In un negozio, una vecchia ferramenta
brulicante delle più svariate forme
dei metalli – bulloni, chiodi, lucchetti,
pinze, viti, vitine, rondelle,
chiavi: del 12 o 13 o 7...
– in questo negozio,
ieri, un omino con sottili baffi
rossi li ha avvolti nel foglio strappato
da un giornale smunto; però ancora
nitida la foto di Alessio II,
Patriarca di Mosca e di tutte le Russie:
barba lunga, espressione severa e grave.
Così, poi, a casa, ho aperto quel minimo
dono per noi: due piccoli cuori
di ferro, due portachiavi, una sciocchezza;
sai quelle cose “cuore tuo cuore mio...”
Cose come citazioni da un film
dell’infanzia, con tigri e bucanieri
e musica infine, quando i buoni (sempre)
hanno ragione e rimane da spartirsi
la vita nella sua festa; che è poi,
nient’altro, che la vita che resta – viva!

Ma Alessio II, Patriarca di Mosca
e di tutte le Russie, diceva
la didascalia, non permetterà che il Papa
baci il sacro suolo della Patria Russa!


(ps - ho scritto questa poesia nel 2001, o giù di lì)

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