mercoledì 31 dicembre 2025

Galosce

Ci sono parole che ci affascinano per la mancata corrispondenza con un oggetto, o meglio perché quell'oggetto è così infrequente o antiquato da risultare artificioso, letterario. E così a imporsi è il suono, che come diceva un direttore di orchestra a proposito della musica: è sintassi senza semantica.

Il primo termine che mi viene in mente è galosce - cosa sono esattamente le galosce? Negli anni l'ho ricercato chissà quante volte sul dizionario, ma giro poche settimane finisco col dimenticarlo.

La stessa sensazione credo la possa provare un adolescente occidentale con la parola società. Ma come, si potrebbe obiettare, la società è il sistema di pratiche e credenze (cultura) che lega uomini e donne in un determinato tempo e luogo; il rapporto può essere più o meno dinamico, andando a costituire lo sfondo dell'agire umano.

Sì, è corretto, come è corretta la seguente definizione di galosce, che per l'ennesima volta ho ricercato su Wikipedia: "galosce, o calosce, dal francese galoche, sono protezioni in gomma da indossare sopra le calzature per proteggerle da acqua o fango, con l'intento di mantenere i piedi asciutti. Sono realizzate in gomma o plastica e possono essere fatte a forma di stivale oppure di scarpa."

Eppure, anche sapendolo, cosa te ne fai? A parte comprendere le descrizioni di Balzac, vedi in giro qualcuno con indosso le galosce? Lo stesso possiamo dire per società. C'è un dato statistico che restituisce questa sensazione di sfarinamento umano, di dis-sociazione.

Negli Stati Uniti i matrimoni tra persone che votano per partiti diversi (e cioè uno per i Repubblicani e l'altro per i Democratici) sono a oggi il 4% del totale. Nel 2016 erano il 9%. Negli anni Sessanta il 15/20%. Negli anni Cinquanta superavano il 25%.

Certo, possiamo dire che noi non siamo gli Stati Uniti, ma faccio ugualmente fatica a immaginare un matrimonio tra un elettore di Vannacci e un'elettrice di Elly Schlein, o viceversa. Si è tornati a guelfi e ghibellini. La stessa fatica nell'immaginare le parole galosce e società sulla bocca di un quindicenne.

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