Mi ricordo un
concerto di Cat Stevens, era il 2007 e aveva già mutato il suo nome in
Yusuf Islam. Sarebbe stato bello essere presenti, ma come i più ho
seguito l’esibizione
su YouTube, dopo che era stata registrata alla Portchester Hall di
Londra di fronte a una ridotta e disciplinatissima platea.
Non sembrava un pubblico
televisivo, anche se l’impeccabile qualità delle immagini ci ricorda che, da
qualche parte, i tecnici della BBC stavano facendo ciò che sanno fare bene.
Quel che si vede sono uomini e donne prevalentemente islamici, la religione a
cui da molti anni Cat Stevens si è convertito. La sua voce è quella di sempre,
e in fondo anche il volto liscio sotto una lunga barba appena imbiancata. In
una scenografia arabeggiante – piuttosto kitsch a dire il vero, e cioè conforme
alle attese più scontate – lo intravediamo tra le frasche di un palmizio
artificiale, seguito da un fondale ad arcate moresche.
Bastano poche note per riconoscere la sua canzone più famosa, Fatehr & Son. Ma
nonostante il testo si sciolga in un tenero confronto tra maschi, sono le
donne, da principio, a occupare l'inquadratura. Si tratta di due giovani con il
capo ricoperto da un velo grigio chiaro, l'attaccatura scura dei capelli si
scorge nella prima a comparire. In grembo tiene un bambino addormentato, è
supino e immobile come tutti i cuccioli che si sentono al sicuro, nessun
predatore si aggira nei paraggi. La sua fiducia è totale, avrebbero potuto
depositarlo in una cesta da consegnare al fiume e non si sarebbe comunque
svegliato. I decibel delle enormi casse acustiche gli fanno da carillon.
L'altra donna, a ben
guardare, è forse un poco meno giovane, ma probabilmente è per effetto degli
occhiali da vista che inforca. Entrambe sorridono – ma è solo un’incrinatura a
lati delle labbra – al suono dei primi accordi di chitarra, e la donna con gli occhiali si
stringe le mani come a volersele sfregare.
Mi piace quel gesto istintivo, da scoiattolo al cospetto di una ghianda.
Un'infrazione gioiosa della carne al galateo, che è trattenuto ma senza nulla
di mortificante, patriarcale. Il femminile è qui composto non diversamente dal
maschile, le movenze dei corpi paiono essere stare trasferite all’interno,
salvo lo sfregamento appena accennato che tradisce tutta una rete carsica di
emozioni, sgorgando in superficie alla maniera di un'oasi nel deserto. E mi piacciono
quei sorrisi, possiedono qualcosa di familiare ma allo stesso tempo manifestano
sorpresa. Senza il contesto di riferimento, potremmo attribuire l’espressione
allo scorgere di un fratello, o di un cugino, sbucato all'improvviso da dietro
un cammello carico di tappeti. Un luogo comune che va a completare la
scenografia.
It's not time to make a change, intona finalmente Yusuf Islam. Non è
tempo per fare cambiamenti. Just relax, take it easy.
Ora le donne sono scomparse dal campo visivo, un lungo carrello ci accompagna
al palco, fino a stringere l’inquadratura in un primo piano del cantante. Anche
lui ha gli occhiali, ma, diversamente da altre apparizioni pubbliche, non
indossa un copricapo tradizionale islamico, come il fez o la taqiyya. È
vestito all'americana, ammesso che l’espressione abbia ancora un
qualche senso. Americano, un orizzonte di segni che, per eccesso di
accumulo ed emulazioni, si scioglie nel tramonto del significare.
Continuo a seguire l'esibizione nella speranza che le due donne vengano di
nuovo inquadrate – You're still young, that's your fault – e
le ritrovo a 2 minuti e 36 nel conteggio del lettore. Quella che si fregava le
mani le ha ora deposte sul petto; l'altra continua ad avvolgere il bimbo che,
sprofondato nel sonno, cattura l'obiettivo e invade lo schermo.
Non le rivedremo più, le due giovani donne mescolate al pubblico del concerto
londinese. Nemmeno il bambino, segue la corrente del fiume e scompare in una bava di schiuma; adesso è maggiorenne, chissà per chi ha votato... Sfugge infine anche il motivo per cui li ho così a
lungo ricercati tra volti simili e perfettamente ignoti. Ma in fondo non si può
sapere tutto, anche se c'è così tanto che andrebbe imparato, conosciuto. So
much you have to know continua a cantare Yusuf Islam.
Oppure trovare una donna, settle down, sistemarsi. If you
want you can marry. Guarda, guarda me: I am old, but I'm happy.

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