giovedì 8 giugno 2023

Uriele e il Premio Strega

La quantità di interventi sulla cinquina del Premio Strega che vedo scorrere sulla bacheca di Facebook – dunque sono scritti dai miei "amici", le persone con cui dovrei avere più cose in comune – mi fanno ripensare a quella volta che a Torino, nei corridoi affollati di Palazzo Nuovo, trovai il coraggio per invitare fuori una compagna di corso, era da qualche tempo che incrociavamo lo sguardo a lezione.

Lei accettò, caspita, bingo, wow – ACCETTÒ! Una delle ragazze più carine della facoltà di Filosofia, perfino Vattimo sembrava apprezzare la sua falcata sicura e dinoccolata che non provocava alcun rumore al contatto col suolo, come se possedesse invisibili ali...

Appuntamento alle venti e trenta. Profumo. Felpa Stone Island. Pizzeria. Dove per tutto il tempo mi parlò di come fosse importante rivolgersi all'arcangelo Gabriele per superare gli esami, senza però trascurare Michele, Raffaele e Uriele, che per così dire sono i capi banda. Accompagnava le parole (forse un po' troppo alte nel volume, dagli altri tavoli si giravano verso di noi) con ampi gesti delle mani, e io annuivo sorseggiando birra chiara e 7Up. Credo l'avessi ordinata per via della canzone di Guccini.

Allora, hai capito: Gabriele, Michele, Raffaele e Uriele, mi raccomando tutti i giorni, meglio a stomaco vuoto. Mentre Simiel, Orifiel e Zachariel si possono invocare anche solo di tanto in tanto, senza comunque lasciare trascorrere più di una settimana tra una invocazione e l'altra. Tutto chiaro? Sì sì.

Quando la serata terminò insieme all'ultimo sorso di birra, ormai completamente sgasata, e 7Up, ci lasciammo ripromettendoci di rivederci presto. Magari in una pizzeria diversa, qui la quattro stagioni era un po' bruciacchiata. Allora ciao. Ciao. Ti chiamo io. Cosa che naturalmente non feci mai.

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